venerdì 12 novembre 2010


dal Padma Purana, Uttara kanda
Srimad Bhagavatam Mahatmyam

La storia di Bhakti Devi
e dei Suoi due figli.



 SOMMARIO

Capitolo 1:  Bhakti Devi
Capitolo 2:  Narada rimuove il dolore di Bhakti

Capitolo 3: II dolore di Bhakti è dissipato

Capitolo 4: La storia di Gokarna

capitolo 5: Gokarna libera Dhundhukari dal corpo di fantasma

Capitolo 6 : II procedimento del Saptaha Yajna





Bhakti devi

Capitolo 1

          Offriamo i nostri omaggi al Signore Sri Krsna, la cui forma. trascendentale è beatitudine personificata. Egli è la causa della creazione, dei mantenimento, e della distruzione dell'uníverso e il distruttore dei tre tipi di miserie.
Offriamo i nostri omaggi a Sri Sukadeva Gosvami che è come l'Anima Suprema.  Egli lasciò subito la casa dopo la sua nascita, benché non si fosse sottoposto ad alcun tipo di
samskara, o cerimonie purificatrici. Mentre si allontanava, suo padre per il dolore della separazione lo seguì chiaman­dolo: “Figlio mio! Figlio mio!” ma solo gli alberi risposero.

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       Una volta nella foresta di Naimisaranya, Saunaka Rsi, il migliore tra i saggi esperti nel gustare il krsna-katha, fece alcune domande a Suta Gosvami dopo avergli offerto gli
omaggi. Sri Saunaka disse: “O Suta Gosvami, - la tua cono­scenza dissipa l'oscurità dell'ignoranza proprio come milioni di soli. Per favore, recita i nettarei divertimenti del Signore Krsna, i quali sono come un tonico per le orecchie. Com'è possibile aumentare la comprensione che deriva dalla cono­scenza delta devozione e della rinuncia al mondo materiale?   1In che modo i Vaisnava possono ottenere il sollievo dall'illu­sione creata da Maya? In Kali-yuga in generale la gente è demoniaca; per favore, spiega quindi qual è il modo migliore per purificare quelli che sono turbati dai vari tipi di tribolazioni.
O Suta Gosvami, per favore descrivi quel sadhana os­sia il metodo più propizio che può portare una persona a Kr­sna. La pietra di paragone può dare solo felicità materiale e l'albero kalpa-vrksa può al massimo garantire l'opulenza cele­ste, comunque quando il maestro spirituale è soddisfatto, egli può concedere la dimora eterna di Dio - il pianeta Vaikuntha- il quale non può essere raggiunto neanche dagli yogi.
Sri Suta Gosvami disse: " O Saunaka, il tuo cuore e pieno d'amore per la Persona Suprema.. Dopo attenta considerazione ti darò l'essenza di tutte le conclusioni le quali distruggeranno la paura della nascita e della morte e aumente­ranno il fluire della devozione che è la causa principale della felicità di Krsna. Ascolta attentamente. Sri Sukadeva Go­svami recitò lo Srimad Bhagavatam in Kali-yuga per distrug­gere la paura del serpente della morte. Non esiste nessun metodo superiore a questo per la purificazione della mente. Si riceve lo Srimad Bhagavatam, comunque, solo dopo aver accumulato attività pie dopo molte vite.
"Quando Sukadeva Gosvami si sedette in mezzo ai saggi e si preparò a recitare lo Srimad Bhagavatam a Pariksit Maharaja2,  i deva, che sono esperti nel portare a termine il loro lavoro, lo avvicinarono con un contenitore di nettare. Essi offrirono umili omaggi a dissero: Per favore accetta questo contenitore di nettare e in cambio donaci il nettare di hari­katha. Lascia al re Pariksit bere questo e a noi invece lascia bere il nettare dello Srimad Bhagavatam.
"A quel tempo Sri Sukadeva Gosvami pensò: “Dov’è il pezzo di vetro e dove è la gemma trascendentale?  In quale maniera si può fare un paragone tra queste due cose? Qual è il paragone che possiamo fare tra questo nettare materiale, benché celeste, col nettare trascendentale dello Srimad Bhagavatam3? In questo modo Sukadeva Gosvami si prese gioco dei deva. Egli non 1i considerò destinatari adatti per ricevere hari-katha, perché essi sono privi di servizio devozionale. Inoltre, ascoltare lo Srimad Bhagavatam è raro anche tra i deva.
II signore Brahma fu stupito di apprendere che Pariksit Maharaja si era liberato col semplice ascolto dello Srimad Bhagavatam.  In Satyatoka, egli mise lo Srimad Bhagavatam su un lato della bilancia e gli altri procedimenti adatti per otteere la liberazione sull'altra.  Nel vedere che lo Srimad Bhagavatam aveva ribaltato la bilancia, i saggi lì presenti furono colpiti dalla meraviglia. Essi affermarono che in kali-yuga il solo ascolto e la recitazione dello Srimad Bhagavatam, il quale non è differente dalla Persona Suprema,  può immediatamente portare via la sofferenza materiale. So lo si ascolta secondo il procedimento  autorizzato (come descritto nel se­sto capitolo), esso certamente garantirà la bhakti. In precedenza i misericordiosi fratelli Kumara avevano recitato lo Sri­mad Bhagavatam al saggio Narada. Benchè Sri  Narada lo avesse ascoltato da Brahma, í Kumara dettero l'opportunità a Narada di ascoltarlo secondo il metodo raccomandato 4
Sri Saunaka chiese: “Dov'è che l'erudito Narada incon­trò questi grandi saggi, lui che è libero dalla schiavitù materiale ed è costantemente in viaggio per tutto I'universo?
Come avvenne il suo interesse nell'ascoltare l'hari-kata, e nel conoscere le regole e i regolamenti.
"Suta Gosvami rispose: "Adesso vi narrerò un episodio: pieno di devozione. Srila Sukadeva, che mi considera il suo discepolo arreso, me lo rivelò in confidenza. Una volta i Kumara andarono a Visala (Badrinatha) per avere l'associazione con le persone sante5.  Là essi incontrarono Narada.
I Kumara dissero: “O brahmana, perché appari così de­presso e pieno di ansietà? Da dove arrivi, e dove stai an­dando cosi alla svelta? Mostri un'ansia caratterizzata della perdita di ricchezze6. Questo non si addice a una persona come te, libera dagli attaccamenti materiali. Per favore spiegami la ragione di questo”.
"Sri Narada rispose, io sono venuto qui considerando la Terra il migliore pianeta. Benché abbia viaggiato in luoghi santi: Puskara, Prayaga, Kasi, Godavari, Haridvara, Kuruksetra, Sriranga, e Setubandha, non ho trovato nessuna pace. Al momento presente, kali-yuga, l'amico dell'irreligione ha completamente afflitto l'intero pianeta. Adesso la verídicità, l'austerità, la pulizia, la misericordia e la carità, sono ovun­que inesistenti. Le entità viventi cadute prendono piacere nel dire bugie e sono sempre impegnate nel riempire il loro sto­maco7. Sono pigri, di scarsa intelligenza, sfortunati, e sempre turbati. Coloro che vengono chiamati santi sono di fatto simulatori. Benchè appaiano rinunciati, essi accumulano ricchezze, donne e oggetti per la gratificazione dei sensi. Le donne governano la famiglia e i1 cognato è il consulente. La gente vende le proprie figlie per avidità, mariti e mogli litigano sempre. I luoghi santi, gli asrama delle persone sante, i fiumi, sono nelle mani degli yavana che sono contrari ai principi vedici.8 Hanno distrutto molti templi, quindi yogi, siddha, jnani, e le persone religiose, non sono più visibili. I metodi della liberazione sono andati in cenere sotto il fuoco del kali-yuga. In questa era la gente vende cereali al mercato, i brahmana per insegnare chiedono il salario,9 e le donne prospe­rano nei prostituirsi.10
"Così osservando i difetti del kali-yuga, e peregrinando la terra, raggiunsi la sponda del fiume Yamuna dove í1 Si­gnore Sri Krsna compì molti passatempi. O migliore dei saggi, ascolta la meraviglia che vidi là. C'era una donna bel­lissima seduta e affranta mentre due vecchi giacevano inco­scienti di fronte a lei, respirando a fatica. Cercando di ripor­tarli alla coscienza, la giovane donna qualche volta piangeva.
Ogni momento si guardava attorno come se cercasse il suo protettore, L’Anima Suprema.
         Essa era servita da centinaia di donne, che sventolandola cercavano di consolarla. Vidi que­sta scena da lontano ma, preso dalla curiosità, mi avvicinai a loro. Nel vedermi la giovane donna si alzò in piedi e in modo molto pietoso parlò. Essa disse: “O santa persona, per favore, rimani qui per un momento11  e dissipa il mio dolore. La tua visione propizia distrugge i peccati delle persone materialiste. Con le tue parole otterrò sollievo dalle miserie e diventerò pacifica. Solo per una grande fortuna è possibile ottenere il darsana di una persona come te”.           
Io domandai: "O virtuosa signora, chi sei tu e chi sono questi due uomini che giacciono qui distesi? Chi sono queste signore: che ti servono? Per favore spiega le ragioni delle tue sofferenze in dettaglio”.
 La signora disse: "Il mio nome è Bhakti, e questi due sono i miei figli Jnana e Vairagya12.  Per l'influenza del tempo essi sono diventati vecchi, decrepiti13.  Queste donne invece sono i fiumi santi, come il Gange. Esse sono venute per servirrni14. Benchè sia servita direttamente da queste signore, non.mi sento serena15.  O saggio, la tua cui sola ricchezza é l'austerità, e ciò è risaputo, per favore ascolta la mia storia attentamente, e assicurami il tuo conforto. Io sono nata nella terra di Dravida nel Sud dell'India, e sono cresciuta nella regione del Kamataka. Ero rispettata nello Stato del Mahara­stra, ma quando sono arrivata nel Gujarat; ho perso la mia giovinezza16. Mascalzoni, influenzati dal kali-yuga, mi hanno rotta le membra e per molto tempo sono rimasta in queste condizioni, insieme ai miei figli. Sono diventata impotente e molto debole. Venendo a Vrindavana ho riguadagnato la mia giovinezza e bellezza, ma i miei due figli, che giacciono qui distesi, sono rimasti vecchi e stanchi17. Lascerò questo posto e viaggerò in terre straniere18, ma mi sento triste a causa dei miei figli. Noi siamo sempre insieme, vorrei tanto sapere per­ché io sono giovane ed essi sono vecchi. Dovrebbe essere il contrario, giovani i figli e anziana la madre. Sono sorpresa da questo e mi lamento. Tu hai i poteri mistici e sei il più intelligente, perciò, per favore, spiegami questo fatto".
Narada disse: “O casta signora, dall'interno del mio cuore vedo 1a causa del tuo dolore, quindi ti consiglio di non lamentarti. Il Signore Hari farà scendere di colpo tutti i buoni auspici su di te”.
Suta Gosvami disse: “Il migliore dei saggi, Sri Narada, comprese subito la ragione e disse: “O bellissima signora, ascoltami con attenzione. A causa di questa crudele era (kali-yuga), i buoni comportamenti, lo yoga e l’austerità, tutto è andato perduto. Le persone sono dedite all’inganno, ai comportamenti irreligiosi, sono come il demone Agha, il peccato personificato19”.  Al momento, le persone sante sono infelici, e le persone demoniache stanno godendo della gratificazione dei sensi. In queste circostanze, se una persona intelligente mantiene la sua forza d’animo, è considerata un erudito. D’ora in poi la Terra diventerà un fardello per il Signore Sesa. Al momento presente essa non è degna di essere vista, che dire toccarla; vedo ovunque cose funeste. Tutti ti ignorano, così come ignorano i tuoi figli. A causa degli attaccamenti mondani per la gratificazione dei sensi, la gente è cieca. E inoltre a causa della loro negligenza, sei diventata decrepita. E soltanto per le glorie di Vrindavana che sei tornata ad essere ancora giovane. Questa terra è molto propizia perché qui la devozione danza sempre. Comunque, i tuoi due figli sono stati ignorati, ed è per questo che la loro salute si è deteriorata20, ma per il contatto con Vrindavana essi sono rimasti addormentati e mantengono il respiro”.
Bhakti disse: “Perché il re Pariksit non ha ucciso questo peccaminoso Kali-yuga? A causa del Kali-yuga tutti gli oggetti hanno perso la loro essenza. Perché il più misericordioso Signore Hari tollera la irreligione? O saggio, per favore, toglimi questo dubbio. Mi sento molto rasserenata ascoltando le tue dolci parole”. Narada disse: “O benevola e giovane signora, poiché mi hai fatto domande, per favore ascoltami con attenzione mentre ti spiego ogni cosa per alleviarti dalle tue miserie. Kali-yuga ha preso ora il controllo e ha iniziato ad ostacolare tutte le cose di buon auspicio immediatamente dal giorno in cui Krsna lasciò il pianeta Terra per la Sua dimora. Quando Pariksit viaggiò sulla terra, conquistando tutti i ragni, egli incontrò Kali-yuga, il quale rifugiandosi in lui cadde ai suoi piedi. Il re, che aveva compreso l’essenza delle cose decise di non ucciderlo.  Poiché lo scopo non può essere raggiunto compiendo penitente, yoga, meditazione, o samadi, ma al contrario nel kali- yuga si ottiene fa­cilmente col canto hari- kirtana21. Benché il re sapesse che kali-yuga era inutile, intuì comunque questa essenziale buona qualità, e comprendendo ciò, capì che questo avrebbe reso felici gli esseri viventi, in questo modo lo risparmiò. Poiché l'umanità è impegnata in atti immorali e irreligiosi, ogni cosa ha perso la sua essenza. Tutti gli oggetti, inclusi i semi della terra, sono inefficaci22. I brahmana, avidi dì ricchezza, recitano il bhagavata-katha nelle case dalla gente e quindi l'essenza del katha  è andata perduta23. Le persone immorali, atee e peccaminose stanno iniziando a risiedere nei posti santi, rovinando così l'importanza di quei luoghi. Le persone i cui cuori sono sempre pieni di lussuria, avidità e rabbia, fanno mostra di austerità, distruggendo il loro vero valore. Essendo incapace di controllare la mente, la gente ha preso rifugio nell'avidità, nell'immoralità  e nella finzione e ha abbandonato lo studio delle Scritture facendo così smarrire l'influenza del jnana yoga. Inoltre, i pandit, gli studiosi, sono esperti solo nel produrre bambini e godere del sesso come i bufali. Essi non sono più esperti nel procedimento della liberazione24. Inoltre difficilmente là si trovano i Vaisnava che appartengono ad una autentica sampradaya, quindi, tutto è diventato ovunque inefficiente. In verità, questo è dovuto all'influenza di Kali, non è difetto di nessuno. Benché il Signore dagli occhi di loto non risieda  lontano, Egli tollera tutto que­sto”.

Suta Gosvami disse. "O Saunaka, ascoltando queste rivelazioni di Narada Muni, Bhakti fu sorpresa: Essa rispose, “O  persona santa, tu sei molto gloriosa, e per mia fortuna ti ho incontrato. In questo mondo materiale l'associazione con persone sante é la causa della perfezione. Solamente incontrandoti una sola volta, Prahlada, il figlio di Kayadu, conquistò Maya, e per la tua misericordia Dhruva Maharaj guadagnò il pianeta di Dhruva. Tu sei la personificazione di ogni cosa propizia. Ti offro i miei omaggi, o figlio diretto di Brahma”.

Commenti al primo capitolo
1) La discriminazione che non si riferisce alla bhakti è inutile. Può soltanto rendere una persona materialmente saggia perché ha in sé finalità superiori. In modo analogo la conoscenza e la rinuncia sono utili soltanto quando vengono dalla devozione, altrimenti rendono il cuore arido e duro.
2)  Maharaja Pariksit fu maledetto dal figlio di Samika Rsi ad essere morsicato da un serpente chiamato Taksaka ed a morire entro sette giorni. Udita la notizia, il re rinunciò al suo regno e si sedette sulle rive del Gange per  digiunare fino alla morte. Quando Sukadeva Gosvami arrivò, Pariksit Maharaj gli chiese di recitare il Bhagavatam. In realtà ogni essere vivente è maledetto a morire in sette giorni (dal lunedì al sabato). La morte è paragonata a un serpente che visita tutte le persone. Sebbene tutti temano la morte, non sfruttano la loro paura per coltivare il distacco. Invece, a causa della loro ignoranza si attaccano sempre di più. Questa è la differenza tra Pariksit Maharaja ed una persona comune. L'ascolto dello Srimad Bhagavatam libera una persona dalla paura della morte. Il fatto che Pariksit ascoltò il Bhagavatam per sette giorni significa che dovremmo ascoltarlo ogni giorno fino alla nostra morte.
3) Lo Srimad Bhagavatam è proprietà dei devoti del Si­gnore Supremo.  Sebbene anche gli esseri celesti siano de­voti, sono egoisti e attaccati al piacere dei sensi. Non sono quindi qualificati per bere il nettare dello Srimad Bhagava­tam. Quando si beve il nettare celeste si perde la pietà, ma quando si ascolta la krsna-katha ci si libera da ogni colpa, e il cuore si purifica, punya sravana kirtana. Questa è la diffe­renza tra il nettare dei pianeti celesti e il nettare della Krsna-­katha.
4) Come insegna il secondo canto, Sri Brahma espresse i quattro versi originali dello Srimad Bhagavatam a Narada Muni, il quale, a sua volta, l'insegnò a Sri Vyasa. Il "giusto predicamento" si riferisce all'ascolto dell'intero Srimad Bha­gavatam in sette giorni secondo i criteri esposti nel sesto ca­pitolo.
5) Vísala è un altro nome di Badrínatha. Sri Nara-Narayana, la divinità che predica a Bharata-varsa, risiede là, ed è visi­tata da molte persone sante.
6) Generalmente una persona santa non ha ragioni di sen­tirsi scoraggiata o esulante, ma quando vede soffrire gli es­seri viventi si sente infelice per loro.
7) Questa è una predizione per l'età presente.
8) Col termine Yavana ci si riferisce ai governanti musul­mani ché invasero l'India in vari periodi a partire dall'undicesimo secolo. Essi sono nemici della religione e della cultura vedìca. Alcuni erano tolleranti, alcuni atroci. Alcuni musul­mani distrussero i templi e convertirono a forza gli indù all'islam.  Essi imposero tasse anche ai visitatori dei luoghi santi.
9) Secondo la tradizione vedica un brahmana non dovrebbe farsi pagare per dare la conoscenza. Egli può solo accettare donazioni per il mantenimento e può inviare i suoi studenti dai capifamiglia per chiedere cibo. Questa consuetudine as­sicurava che soltanto le persone interessate ad insegnare compivano questo sacrificio, ma le persone non qualificate non lo facevano. Poiché gli studenti non pagavano onorari, rimanevano in debito e obbedivano ai loro maestri. Questa situazione continuò in India fino a 150 anni fa, quando i governanti britannici introdussero cambiamenti; al presente le buone relazioni tra maestro e studente non esistono, con la conseguenza che il processo educativo si è degradato.
10) Il sanscrito esatto kaminyah kesasulinyah che può anche significare che le donne si taglieranno i capelli.
11) Una persona santa non parla con donne, se non c'è la necessità.
12) Jnana e Vairagya sono i frutti naturali della devozione al Signore ( 1.2.7. S.B.)
13) "Con l'influenza del tempo" sta a indicare l'età di Kali, in cui le persone perdono interesse per la conoscenza trascen­dentale e la rinuncia.
14) Tutti i luoghi santi sono a disposizione del servizio di devozione. Essi servono la Bhakti. Perciò dovunque si rechi una persona santa, quel luogo è santificato.
15) Conoscenza trascendentale e distacco dalla gratifica­zione dei sensi seguono naturalmente la Bhakti (11.2.43. S. B.). Se vi è discrepanza vi sarà disturbo nel servizio devo­zionale.
16) Qui è brevemente descritta la storia del movimento della bhakti nell'età di Kali. Molti grandi Vaisnava apparvero nella terra di Dravida. Più tardi Ramanujacarya organizzò e pro­pagò i1 vaisnavismo nell'ambito della Sri Sampradaya (S.B. 11.5.38.40. S. B.). Madhvacarya apparve nello Stato di Karna­taka e predicò vigorosamente nutrendo la bhakti nel Mahara­stra, a Pandarpura. Nel Gujarat, invece, le persone erano più interessate a guadagnare danaro, e la bhakti fu trascurata. Quando si adora il corpo (deha ) l'adorazione di Deva il Si­gnore, è trascurata. Quando la bhakti è debole, allora Jnana e Vairagya appaiono automaticamente emaciate.
17) Vrindavana è l'eterna dimora di Krsna e quindi la bhakti vi fiorisce. Se però si trascura l'ascolto della Krsna-katha, allora Jnana e Vairagya rimangono in uno stato di estrema debolezza. Esse sono coperte da Maya. Come Krsna af­ferma nella Bhagavad-gita 5.15 ajnanenavrtam jnanam tena muhyanti jantavah.
18) idam sthanam parityajya videsam gamyate maya. Que­sta affermazione allude al viaggio nel mondo occidentale di Srila Prabhupada. E' interessante notare che il verso san­scrito usato in questa frase è una voce passiva (Gamyate). Ciò significa che lei (Bhakti) sarà trasportata da qualcuno.
Poichè i Purana sono stati compitati da Srila Vyasa, che è un'incarnazione del Signore, non è impossibile per lui fare tale affermazione profetica.                                                                                                                  
19) Aghasura era un demone col corpo di pitone. Egli ingoio gli innocenti pastorelli amici dì Krsna, il Quale più tardi lo uc­cise. Le persone demoniache che turbano le persone ínno­centi e si impadroniscono delle loro ricchezze sono simili ad Aghasura.
20) Al presente a Vrindavana, lo studio della letteratura devozionale, come la Bhagavad-gita, è stata trascurata, e vairagya è in procinto di essere sostituita da una vita piacevole. Eppure questa terra non ha perso il suo potere.
21) Ciò è confermato dal saggio Karbhajana (11.5.36 S.B.)
22) Le nuove varietà di cereali, frutta e vegetali sono ibridi. Danno prodotti in quantità maggiore ma non sono nutrienti e deliziosi come la varietà originale, ma esistono fin da tempo immemorabile. Abbiamo sperimentato questi nostri prodotti perché i semi ibridi sono stati introdotti molto tardi in India. Per esempio i capati fatti con farina di grano attualmente in uso, hanno meno sapore di quelli degli anni passati. Diventano subito aridi e duri e non sono favorevoli alla salute, come quelli del passato, che erano fatti con grani che ora sono estinti.
23) La finalità dell'Hari-kata non è di risolvere i problemi economici. La sua vera finalità consiste nel nutrire la bhakti, in­sieme con jnana e vairagya.
24) Tutte le predizioni di cui sopra, possono essere confer­mate visitando i santi luoghi, come Vrindavana. Dire che "l'essenza è perduta" significa che la loro influenza non è più visibile. Se invece si compiono queste attività prescritte nelle Scritture, si sentirà di nuovo l'influsso positivo.


 Gli sforzi di Narada nel rimuovere il dolore a Bhakti

Capitolo 2

           Sri Narada disse: "O giovane signora, perchè sei tanto infelice?  Non essere avvilita senza necessità.  Medita sui piedi di loto di Krsna e per la Sua misericordia ti libererai da tutte le miserie1.
II Signore Krsna, che protesse Draupadi dalle atrocità dei Kaurava ed è l'amante delle pastorelle di Vraja, non è andato così lontano. Per di più, tu sei Bhakti, sei più cara a lui della Sua stessa vita. Su tua richiesta, Egli entra persino nella casa di persone di nascita inferiore2. In Satya, Treta, e Dvapara-yuga, jnana e vairagya erano gli strumenti adatti per la liberazione, ma in Kali yuga solo la bhakti può garantire la liberazione. Pensando in questi termini, il Signore Hari, la personificazione della conoscenza, ti ha manifestato. Tu sei veramente molto cara al Signore Krsna."
Una volta ti sei avvicinata a Lui con le mani giunte e gli hai chiesto che cosa avresti dovuto fare. Egli rispose, "Vai e nutri i miei devoti". Tu hai accettato quest'ordine, e ciò Lo rese molto soddisfatto. Per assisterti il Signore ti ha mandato mukti come tua servitrice e Jnana e Vairagya come tuoi figli.3
            Tu risiedi direttamente in vaikuntha-dhama dove nutri i devoti ed espandi te stessa in questo pianeta per il loro nutri­mento.4 Arrivasti e felicemente hai risieduto su questa terra da Satya-yuga a Dvapara -yuga accompagnata da Mukti, da jnana e vairagya, ma in Kali-yuga, Mukti contrasse la malat­tia della pretesa irreligiosa e si ammalò, e col tuo permesso tornò a Vaikuntha. Ora quando tu ti ricordi di lei, lei scende in questo pianeta per poco tempo e subito torna a Vaikunta, ma Jnana e Vairagya rimangono sempre con te perché essi sono come tuoi figli. Ignorati dalla gente di Kali-yuga sono diventati vecchi e deboli, ma molto presto essi recupereranno, non devi preoccuparti. Troverò una soluzione per ringiovanire i loro corpi. O volto meraviglioso, non c'è altra era come Kali-yuga5 perché tu verrai stabilita in ogni casa, e nel cuore di ogni persona.6 Ascolta il mio voto. Se io non predico il tuo messaggio, e assoggetto tutte le altre religioni, organizzando festival predominanti, allora non sarò più considerato il servitore del Signore Hari. In Kali-yuga le persone che ti seguiranno, anche se sono peccaminose, otterranno la dimora di Krsna senza paura7. Le persone nel cui cuore tu risiedi si purificano, e non vedranno Yamaraja, il Signore della morte, neppure nei loro sogni. Anche entità con il corpo di fantasma, come preta, pisaca raksasa, e daitya, saranno incapaci di dare disturbo a coloro il cui cuore è imbevuto di devozione. Il Signore non può essere controllato dalle attività interessate descritte nei Veda, dalle austerità, dallo studio dei Veda e dalla conoscenza. Egli è controllato solo dalla bhakti e le gopi sono la prova (pramana) di ciò.8  Solo per aver accumulato attività pie per centinaia di vite è possibile essere attratti da bhakti che è la sola essenza in Kali-yuga. Sulla forza della bhakti Krsna stesso appare ai devoti. Le persone invidiose della devozione sono sempre miserabili, indifferentemente dalla dimora in cui saranno destinati a restare nei tre sistemi planetari. Nel passato il grande saggio Durvasa soffrì immen­samente per aver offeso i devoti.9 Cos'altro posso dire? Tutti i vrata, i tirtha, lo yoga, i sacrifici e i discorsi sulla conoscenza sono inutili. Bhakti solamente può garantire la liberazione".
            Suta Gosvami continuò: " Le conclusioni di Na­rada glorificarono e nutrirono Bhakti. Allora Bhakti parlò come segue: "O Narada, tu sei molto glorioso e hai ferma fede in me. Così io risiederò sempre nel tuo cuore senza mai lasciarti. O persona santa, tu sei la più misericordiosa. In poco tempo hai rimosso tutte le mie miserie. I miei figli co­munque non hanno ancora recuperato la loro coscienza. Per favore, fa in modo che tornino presto alla normalità".
Suta Gosvami disse: " Nell'udire queste parole di Bhakti, Narada provò compassione e fece i dovuti tentativi di svegliare i suoi figli scuotendoli con le sue stesse mani10. Poi avvicinò la sua bocca alle loro orecchie e disse: "O Jnana svegliati, o Vairajya, per favore, alzati11".  Cantò poi i mantra vedici, il Vedanta sutra, e le Upanisad. Egli recitò la Bhagavad-gita ripetendola molte volte. Con grande difficoltà essi furono chiamati in vita, ma sopraffatti dall'apatia, sbadi­gliarono ed ebbero difficoltà persino ad aprire gli occhi12.  I loro capelli erano bianchi come le piume dell'oca e le membra del loro corpo erano emaciate e prive di forza. A causa della fame e della sete erano molto deboli ed assonnati. Vedendo ciò Narada cadde in grande ansietà, e meditò ancora, per trovare il modo di recuperarli dalla vecchiaia e dal sonno. O Saunaka, dopo aver ponderato, il saggio meditò sulla Per­sona Suprema, e ascoltò una voce che veniva dal cielo13: "ODevarsi, non preoccuparti, il tuo sforzo sarà premiato. O sag­gio devi compiere un'azione nobile che ti verrà rivelata da grandi personalità sante14. Appena avrai completato questa attività, Jnana e Vairagya saranno liberati dalla stretta presa del sonno e della vecchiaia, e bhakti regnerà ovunque15. "Queste parole vennero ascoltate da tutti." Con stupore Narada disse: "Non riesco a capire il significato di questa affer­mazione indiretta16. La voce non è stata chiara riguardo al sentiero che si deve seguire per raggiungere  la perfezione. Nemmeno so dove trovare queste sante persone che mi pos­sono spiegare il procedimento. Cosa dovrei fare per adempiere a questo ordine?"
Suta Gosvami disse: "O Saunaka, dopo aver salutato Jnana e Vairagya, Narada Muni viaggiò in vari luoghi santi per incontrare le persone sante del posto. Egli chiese loro un consiglio con il quale Jnana e Vairagya avrebbero potuto ria­nimarsi. Alcuni ascoltarono attentamente ma non dettero una risposta definitiva17. Altri dichiararono che il progetto non avrebbe potuto essere realizzato, mentre altri affermarono che non era possibile dare una risposta corretta. Quando gli fu rivolta la domanda, parecchi rimasero silenziosi, altri invece se la svignarono per evitare l'imbarazzo. Furono tutti sorpresi di ascoltare questa domanda e nessuno offrì una risposta soddisfacente. Poi tutti iniziarono e discutere come segue: "Miei tari amici, se Jnana e Vairagya non poterono essere rianimati dopo che i  Veda e il Vedanta sutra e la Bhagavad-gita erano stati recitati, allora quale può essere la soluzione? E se Narada Muni, che è il santo e lo yogi principale non conosce il metodo allora chi può saperlo?"
Di nuovo, dovunque Sri Narada chiedesse, riceveva la stessa risposta -questo compito è molto difficile da portare a termine. Egli allora si preoccupò e decise di andare a Badari dove compi molte penitenze con l'intento di trovare una soluzione per far rivivere Jnana e Vairagya. Poco tempo dopo i Kumara, con a capo Saunaka, apparvero 19 in quel luogo, ra­diosi come milioni di soli. Vedendoli, Narada di nuovo chiese: " O persone sante, è una grande fortuna per me aver otte­nuto la vostra associazione. Per favore siate misericordiosi con me e spiegatemi quel nobile metodo, Voi siete i migliori yogi, i più eruditi e studiosi. Sembrate bambini di soli cinque anni, ma siete le persone più erudite e anziane; risiedete sempre a Vaikunta e cantate il Santo Nome e siete sempre intossicati dai nettarei passatempi del Signore20. Poiché can­tate sempre il mantra hari saranam, la vecchiaia, che è causata dall'influenza del tempo, non si avvicina a voi. In precedenza, soltanto con un brusco movimento delle vostre so­pracciglia, faceste rotolare giù sul pianeta Terra i portieri di Visnu, Jaya e Viyaya21. Ma più tardi, per la vostra misericor­dia, essi furono ristabiliti. Mi sento umilmente il più fortunato per avere avuto il vostro darsana. Poiché siete molto miseri­cordiosi, per favore beneditemi e rivelatemi quel procedi­mento. Una voce dal cielo mi ha indirizzato a voi per appren­derlo dalle persone sante. Per favore, spiegate nei dettagli come seguire quel sentiero. Come possono Bhakti, Jnana e Vairagya diventare felici? In che modo essi possono essere ristabiliti in tutte le categorie degli uomini?
I Kumara dissero: O saggio Narada Muni, abbandona la tua ansietà e sii felice perché la soluzione è semplice. O Na­rada, glorioso tra i rinuncianti, tu sei la guida di coloro che camminano sul sentiero della devozione, e certamente sei il sole del bhakti-yoga. Non è sorprendente che tu ti sia sotto­posto a questo grande sforzo per amore della Bhakti. E' certamente cosa appropriata per un devoto del Signore stabilire la Bhakti.22 Molti saggi hanno diffuso molti metodi, ma sono tutti fastidiosi e generalmente possono soltanto elevare ai pianeti superiori. Fino ad ora il procedimento grazie al quale si può ottenere la Persona Suprema è rimasto nascosto, ed è raro trovare una persona che conosca questa pratica. Co­nosciamo il procedimento della voce nel cielo ed a chi era riferita, e adesso la spiegheremo a te.23 Per favore ascolta con mente attenta, o Narada: il sacrificio degli oggetti materiali, le penitenze, lo yoga, la meditazione, lo studio dei Veda e il sentiero della conoscenza generalmente conducono solo verso le attività interessate e garantiscono solo la residenza ai pianeti superiori. Gli studiosi hanno affermato che solo jnana-yajna, ossia il sacrificio della conoscenza, è il sentiero della liberazione.24 Questo costituisce lo studio dello Srimad Bhagavatam, il quale é stato recitato da grandi personalità come Sri Sukadeva Gosvami. Solo ascoltando le parole dello Srimad Bhagavatam, Bhakti, Jnana, e Vairagya saranno nu­trite. Questo allevierà le miserie di Jnana e Vairagya, e Bhakti tornerà ad essere felice. Proprio come il leone, quando ruggisce, fa fuggire le volpi terrorizzate, nello stesso modo solo ascoltando lo Srimad Bhagavatam, tutti i vizi del kali-yuga sono distrutti. Bhakti è l'inondazione dell'amore di Dio, e insieme a Jnana e a Vairagya entrerà in ogni casa e danzerà nel cuore di ogni essere vivente."
Sri Narada disse: " Ho cercato di svegliare Jnana e Vai­ragya cantando i Veda, le Upanisad, e la Bhagavad-gita ma senza successo. Com'è possibile che essi possano essere
ravvivati ascoltando lo Srimad Bhagavatam?25  Dopo tutto lo Srimad Bhagavatam non è altro che l'essenza dei Veda. II tuo darsana non sarà mai vano, perché tu proteggi sempre quelli che si arrendono a te. Per favore, quindi, rimuovi i miei dubbi senza indugio".
I Kumara dissero: "E' un fatto che lo Srimad Bhagava­tam è l'essenza dei Veda e delle Upanisad,26, ma poiché esso è il frutto dell'albero della letteratura vedica, è supe­riore. II fluido vitale dell'albero è diffuso dalla radice fino alla punta, ma nonostante ciò non può essere gustato. Quando lo stesso fluido si accumula in un frutto, allora il suo gusto è delizioso. Similmente il ghee, che è gustoso anche per gli esseri celesti, è diffuso grazie al latte di mucca, ma non può essere gustato fintanto che non viene estratto. Anche lo zucchero è presente nella canna, ma quando viene estratto diventa più succulento. La stessa cosa si applica ai passa­tempi descritti nello Srimad Bhagavatam che è uguale ai Veda. Srila Vyasa l'ha propagato per stabilire la bhakti, il jnana, e vairagya. Una volta Srila Vyasadeva, che conosce l'essenza di tutti i Veda e delle Upanisad, ed è anche il com­pilatore della Bhagavad-gita, si sentì abbattuto e stava af­fondando in un oceano di confusione. In quel momento tu gli hai parlato del messaggio dello Srimad Bhagavatam, in quat­tro versi. Ascoltando questi versi Vyasa fu liberato dai suoi lamenti. Perché mantieni i dubbi e ti meravigli per questo? Recita lo Srimad Bhagavatam a Jnana e Vairagya, così i loro lamenti e le loro miserie saranno distrutte.
Narada disse: " O santa persona, il vostro darsana fran­tuma tutti i peccati degli esseri viventi e porta pace a quelli che sono stati scottati dal fuoco delle miserie materiali. Tu bevi sempre il nettare dello Srimad Bhagavatam che ascol­tasti dal Signore Sesa, io ho preso rifugio in te allo scopo di predicare il messaggio della bhakti, che è caratterizzata dall'amore per Dio. Solo colui che ha compiuto molte attività pie27 per milioni di vite, può avere l'associazione di persone sante come te e ottenere una completa libertà dall'ignoranza che è causata dalla delusione e dall'orgoglio materiale. Solo allora ci si stabilisce nella giusta discriminazione".


Commenti al secondo capitolo

(1) Questa è l'unica panacea per vincere l'ansia. Quando la mente è fissa su Krsna, non si può sperimentare l'agitazione. Per questo i devoti sono sempre liberi dall'ansia.
(2) Sri Krsna é chiamato patita-pavana, il purificatore delle anime cadute, e dhina-bhandhu , l'amico degli afflitti. Egli non si cura delle persone altezzose; Egli si compiace dell'u­miltà.
(3) II Signore è soddisfatto dei servitori obbedienti. Egli ga­rantisce la liberazione, la conoscenza ed il distacco alle anime arrese, anche senza che lo chiedano.
(4) II servizio devozionale è la potenza interna dei Signore e discende da Lui nel mondo materiale attraverso 1a successione di maestri.
(5) Kali significa l'età della discordia e dell'ipocrisia, ma indica anche l'età in cui il Signore è facilmente accessibile -kam krsnam lati dadati iti kalih. In altri yuga le persone erano sane, intelligenti, sveglie e vivevano a lungo. Avevano un'in­clinazione naturale per lo yoga, per la penitenza, per lo studio dei veda, gli yajna, ecc. Non avevano attrazione per la bhakti, però la liberazione non può essere raggiunta. Nelle età precedenti le persone si sottoponevano al rigore dei rispettivi procedimenti per molte vite al fine di realizzarsi, ma in kaliyuga manca la propensione naturale verso la bhakti perché la gente non è qualificata per praticare jnana, yoga e karma. Perciò questa età è gloriosa. Inoltre Sri Caitanya è apparso in kali-yuga per predicare direttamente il messaggio della bhakti e stabilire l'esempio appropriato.
(6) Questa affermazione profetizza l'apparizione di Sri Cai­tanya che previde prthivite ache yat nagaradi grama sarva­tram pracara hoibe mora nama. Quando Narada Muni dice che stabilirà la bhakti, significa che ciò sarà fatto attraverso un devoto. Perciò questo verso allude alle attività di predica di Srila Prabhupada che adempì alla profezia di Sri Caitanya e di Sri Narada Muni. Infatti, in America, una volta Srila Prabhupada tenne un programma a cui partecipò pochis­sima gente. Quando un discepolo notò che le persone ve­nute erano poche Srila Prabhupada disse: "Questo non è vero, il grande saggio Narada Muni era presente."
(7) Tutti sono qualificati per unirsi al procedimento della bhakti, indipendentemente dalla nascita o dalla casta. 
(8) Nella cultura vedica i Veda sono Considerati il Suprerno pramana, sebbene Narada asserisca che sono le gopi, ciò perché le gopi sono le più elevate conoscitrici e amanti di Krsna. Inoltre, tra le gopi alcune sono conosciute come veda personificati, e anche per questa ragione esse sono chiamate pramana.
(9) Ci si riferisce alla storia di Maharaja Ambarisa, tratta dal nono Canto dello Srimad .Bhagavatam.
(10) II tentativo di Narada di svegliare Jnana e Vairagya scuotendoli con le mani indica che la conoscenza non può essere ravvivata col metodo del karma.
(11) Il fatto che Narada avvicini la bocca ai loro orecchi rap­presenta la cerimonia d'iniziazione in cui il guru pronuncia i mantra nell'orecchio destro. Solo l'iniziazione tuttavia non può rendere una persona colta e dedita alla ri­nuncia.
(12) L'abbattimento e la sonnolenza di Jnana e Vairagya in­dica che si può riceve soltanto una piccola quantità di cono­scenza con la recitazione delle Scritture. Queste non pos­sono rendere cristallina la coscienza.
(13) L'anima Suprema guida dall'interno la persona deside­rosa di apprendere..
(14) Una persona interessata e sincera dovrebbe accettare la guida di un maestro spirituale autentico. Così il maestro aiuta dall'interno e dall'esterno.
(15) Questa affermazione predice l'apparizione della ISKCON.
(16) Le realizzazioni personali che mancano della guida di un maestro spirituale e delle scritture, rimangono insufficienti e poco chiare.
(17) La maggior parte delle persone, in veste di santi, non capiscono chiaramente la realtà Assoluta. Esse seguono una filosofia confusa e mancano di realizzazione; non possono dare quindi una guida sufficiente ai loro discepoli.
(18) Qui il termine "Narada" significa "colui che dà cono­scenza" naram jnanam dadati iti naradah.
(19) Il Signore appare nella forma del maestro spirituale al ricercatore sincero.
(20) Queste sono le caratteristiche di un maestro spirituale autentico.
(21) Questa storia si trova nel terzo canto dello Srimad Bha­gavatam
(22) Questo è il dovere di ogni devoto dei Signore.
(23) Un guru è capace di disperdere i dubbi del discepolo.
(24) Qui il termine "conoscenza" non è diverso da devozione. La conoscenza relativa a Dio, la Persona Suprema, é un aspetto della bhakti
(25) Un discepolo dovrebbe presentare i suoi dubbi al mae­stro spirituale in modo sottomesso. Se è arrogante, una per­sona santa non è obbligata a concedere il tesoro della conoscenza a un discepolo non qualificato.
(26) I Veda e gli Itihasa trattano principalmente di dharma, artha, kama, e moksa, mentre lo Srimad Bhagavatam parla soltanto di puro servizio devozionale offerto al Signore, Kr­sna.
(27) Le attività pie menzionate qui sono quelle relative alla devozione, quali la carità offerta al devoto.         



Narada rimuove il dolore di Bhakti

Capitolo 3

 Sri Narada disse: "Per stabilire bhakti, jnana e vai­ragya, eseguirò un jnana-yajna recitando lo Srimad Bhagavatam così come fu trasmesso da Sukadeva Gosvami. Spiega inoltre, per favore, dove questo yajna verrà eseguito. Tu sei colui che conosce i Veda, spiega quindi le glorie dello Srimad Bhagavatam, così come furono esposte da Suka­deva. Spiega anche la procedura adatta e la durata della re­cita." I Kumara risposero: " O Narada, tu sei molto umile e sai discriminare1. Ti spiegheremo tutto, gentilmente ascoltaci. Vicino a Haridvara c'è un luogo dove ci si bagna, un gatha, sulla riva del fiume Gange, conosciuto come Ananda2. Molte persone sante risiedono lì, anche deva e persone perfette frequentemente lo visitano. Questo luogo abbonda di vari tipi di alberi e piante rampicanti, e la sabbia è soffice e attraente. Questa area decora un punto solitario del fiume. 3  La fra­granza dei fiori di loto riempie l'aria, e anche i leoni e le tigri che dimorano là non mostrano animosità verso gli altri ani­mali4. Vai là e senza tanto sforzo inizia questo jnana-yajna perché, grazie a questo katha, un insolito rasa si manife­sterà. Vedrai Bhakti apparire, accompagnati da Jnana e Vai­ragya, i quali sono diventati decrepiti. Ovunque venga reci­tato lo Srimad Bhagavatam, bhakti, jnana, e vairagya, auto­maticamente si manifesteranno. Mediante il suono del Bha­gavatam essi diventeranno giovani e pieni di energia." 5
Sri Suta Gosvami disse:  "Dopo aver detto ciò, i Kumara, desiderando bere il nettare dello Srimad Bhagavatam, arriva­rono sulle sponde del Gange, accompagnati da Narada. La novità fu diffusa velocemente in tutta la terra e in tutti i tre sistemi planetari. Quei devoti che hanno serbato il gusto per l'ascolto dei passatempi del Signore, arrivarono in gran fretta per bere il nettare. I saggi come Bhrgu, Vasistha, Cyavana, Gautama, Medhatithi, Devala, Devarata, Parasurama, Visva­mitra, Sakala, Markandeya, Pippalada, Vyasa, Parasara, Chayasuka, Jajali, Jahnu, tutte queste sante personalità arri­varono là, accompagnati dai membri della loro famiglia e dai discepoli. Oltre a loro, i Veda, le Upanísad, i Mantra, i Tan­tra, i diciassette Purana, e i sei sistemi filosofici arrivarono nelle loro forme personificate. I fiumi sacri come il Gange, i sacri laghi come Puskara, i luoghi sacri come Kuruksetra, le foreste santificate come Dandaka, tutte le direzioni, le mae­stose montagne simili all'Himalaya, i deva, i Gandarva, e an­che i Danava arrivarono là per ascoltare l'hari-katha. Quelli che erano inclini a non venire a causa di un eccessivo orgo­glio, furono comunque accompagnati dal grande saggio Bhrgu, che in modo esperto li convinse. I Kumara si sedettero su una bella sedia offerta da Sri Narada e iniziarono a recitare lo Srimad Bhagavatam. Di fronte all'uditorio si sedettero i vaisnava, i rinunciati, i brahmacari, e Sri Narada Muni si sedette di fronte a loro. Da una parte erano seduti i saggi e dall'altra ­i deva. In un altro posto erano ospitati i Veda e le Upanisad e in un altro ancora i luoghi santi. Le donne sedevano in un altro posto ancora, mentre intorno si sentiva: "Glorie! Glorie!" Le conchiglie echeggiavano e le persone si orna­vano reciprocamente con polvere colorata e con fiori. Alcuni deva discendevano dai loro aeroplani e dal cielo altri getta­vano fiori sull'uditorio."
                Suta Gosvami disse:  "In questa maniera l'adorazione venne eseguita e tutti si sedettero con mente attenta. I Kumara iniziarono a recitare le glorie dello Srimad- Bhagavatam  davanti al saggio Narada". "Adesso descriveremo le glorie del Bhagavatam, ascoltando il quale si ottiene la liberazione. Si deve sempre ascoltare lo Srimad Bhagavatam: è così che il Signore si siede nel cuore. Il Bhagavatam contiene 18000 versi divisi in dodici canti; è un dialogo tra Sri Sukadeva Go­svami e il re Pariksit6.  L'essere vivente vaga in questo mondo a causa dell'ignoranza fino a quando l'opportunità di ascoltare lo Srimad Bhagavatam si presenterà, Sri Sukadeva Gosvami lo reciterà. In verità non c'è nessun bisogno di ascoltare altre Scritture e Purana perché questo causerebbe solo confusione. Lo Srimad Bhagavatam è sufficiente a ga­rantire la liberazione. La casa dove il Bhagavatam viene gior­nalmente recitato diventa un posto santificato, e coloro che la abitano si liberano da tutti i peccati. Migliaia di sacrifici del cavallo e centinaia di sacrifici Vajapeya non possono essere paragonati a un sedicesimo del beneficio che si trae dall'a­scolto dello Srimad Bhagavatam. O saggi, i peccati risiedono nel corpo di una persona fino a quando essa non si dedica in modo idoneo all'ascolto dello Srimad Bhagavatam. I bene­fici offerti dal Gange, da Gaya, Kasi, Puskara, o Prayaga non possono essere paragonati a quelli derivati dall'ascolto del Bhagavatam. Se desideri veramente la suprema destinazione, allora giornalmente devi recitarne almeno metà, oppure una quarta parte di un verso del Bhagavatam. Non ci sono differenze tra Omkara, Gayatri Mantra, Purusa-sukta, i tre Veda, il Bhagavatam, il mantra di dodici sillabe, i dodici aspetti del dio-sole, la città di Prayaga, Kala, il tempo che si manifesta come lo scorrere dell'anno, il brahmana, i sacrifici agnihotra, la mucca, il digiuno dell'ekadasi, la pianta Tulasi, la stagione primaverile e Dio, la Persona Suprema, Krsna. Una persona che ascolta lo Srimad Bhagavatam giorno e notte, e ne comprende il significato, si libera dai peccati com­messi in milioni di vite. Non c'è dubbio. La persona che gior­nalmente recita metà o addirittura un quarto di un verso del Bhagavatam, ottiene i benefici che si ottengono col sacrificio del Rajasuya (sacrificio del cavallo). La recitazione del Bha­gavatam, la meditazione su Dio, la Persona Suprema, ver­sare dell'acqua sulla pianta di Tulasi e servire le mucche, sono tutte considerate sullo stesso livello. Se una persona al momento della morte ascolta un verso dal Bhagavatam, il Signore sarà soddisfatto e gli garantirà la residenza a Vaikuntha. Chiunque ponga il Bhagavatam sopra un trono d'oro e lo doni a un devoto, certamente otterrà l'associazione della Persona Suprema. Una persona che non ascolta mai nella sua vita anche solo una piccola parte del Bhagavatam, vive come un candala o un asino. Lo scopo della sua vita è solo quello di dare dolori alla madre. Una persona che non ha mai ascoltato anche un solo verso del Bhagavatam è molto peccaminosa: benché viva è di fatto morta. La sua vita è un completo fallimento e un peso per il pianeta terra. Questa è un'affermazione di Indra, il capo tra gli esseri celesti. In verità non è molto facile avere l'opportunità di ascoltare lo Srimad Bhagavatam. Solo una persona molto pia ottiene questa op­portunità. Narada, tu sei molto intelligente e inoltre sei la di­mora del misticismo. Ascolta questo katha con attenzione. Non ci sono regole che limitano il tempo o la data per l'a­scolto del Bhagavatam.  La migliore considerazione è che si dovrebbe ascoltare il Bhagavatam mentre si mantiene il voto di celibato e !a veridicità. 8  Ma per la gente del kali-yuga, questo è molto difficile. Perciò Sukadeva Gosvami ha spie­gato il metodo speciale per ascoltare, e questo metodo deve essere conosciuto. In kali-yuga la mente è sempre di­sturbata ed è molto difficile compiere attività pie e seguire le regole e le norme per un lungo periodo. Egli ha quindi racco­mandato il metodo di ascoltare il Bhagavatam per sette giorni, tale metodo è chiamato saptaha sravana, o saptaha yajna.
Qualunque beneficio derivi dall'ascolto del Bhagavatam durante il mese di Magha o in qualsiasi altro giorno, come Sukadeva Gosvami afferma, permette di ottenere saptaha. Per il fatto che le persone hanno la vita corta, sono sempre malate , e si trovano nell'impossibilità di controllare la mente, il metodo dell'ascolto in sette giorni dello Srimad Bhagava­tam viene offerto per il kali yuga 9.   Il beneficio che non è rag­giungibile seguendo il sistema delle penitenze, dello yoga, e del samadhi, può essere ottenuto rapidamente col metodo dell'ascolto del Bhagavatam saptaha. Non c'è vrata (voto), né penitenza, né sacrificio, o servizio reso al luogo sacro, oppure meditazione, o la ricerca della conoscenza, che sia più grande dell'ascolto dei Bhagavatam-Saptaha".
            Saunaka disse: "O Suta Gosvami, tu hai fatto meravi­gliose affermazioni! Sicuramente il Bhagavatam deve parlare di ciò che riguarda Krsna, che è la sorgente di Brahma, ma com'è possibile che questo sia il metodo migliore per otte­nere la liberazione, superiore persino al sentiero della cono­scenza?»
            Suta Gosvami disse: "O Saunaka, quando il Signore Supremo, Krsna, era sul punto di partire da questo mondo materiale per tornare nella Sua dimora, espose l'undicesimo canto a Uddhava.
            Dopo aver ascoltato, Uddhava chiese: "O Govinda, Tu hai soddisfatto il Tuo scopo nel rispetto dei tuoi devoti, e mentre ti prepari a tornare nella Tua dimora, un dubbio sorge nella mia mente. Per favore ascoltalo e dammi sollievo. Kali-yuga inizierà immediatamente, e molte varietà di vizi si mani­festeranno. Le persone sante diventeranno demoniache e la Terra sarà sopraffatta.  Allora chi darà loro rifugio? O Signore dagli occhi di loto, non vedo nessuno che può proteggere la Terra. O Signore, tu sei molto caro ai Tuoi devoti e sei miseri­cordioso verso le persone sante, per favore quindi non partire. O Signore, sei apparso qui solo per il beneficio dei Tuoi devoti, dimmi come si manterranno in vita separati da Te? Il fatto di meditare sulla Tua forma impersonale è cosa misere­vole; quindi per favore fai qualche cosa10". " In seguito a que­ste parole di Uddhava a Prabhasa, il Signore escogitò una soluzione per dare rifugio ai suoi devoti. O Saunaka, Egli investì tutto il suo potere sullo Srimad Bhagavatam, includendo Se stesso in quella forma non manifestata. Così noi do­vremmo sapere che lo Srimad Bhagavatam è la Personificazione del Signore nella forma del suono. Chi serve, ascolta, o solamente vede lo Srimad Bhagavatam, si libera da tutti i peccati. In kali-yuga perciò, ascoltare il Bhagavat Saptaha è la religione più importante e superiore a tutti gli altri mezzi. In Kali-yuga questo è il solo principio che può rimuovere i pec­cati e dare sollievo alle persone sfortunate. E' il solo mezzo per conquistare la lussuria, la collera, e l'avidità. E' molto dif­ficile per i deva raggiungere la liberazione da Maya, in che modo allora gli esseri mortali possono sperare di liberarsi da lei? Ascoltare il Saptaha è il mezzo migliore per liberarsi dalle grinfie di Maya11".
Suta Gosvami disse: "O Saunaka, mentre i Kumara spiegavano le glorie del Saptaha a Narada Muni, una cosa meravigliosa avvenne nell'assemblea. Bhakti apparve insieme con i suoi due figli, i quali avevano ora riacquistato la loro giovinezza. Bhakti ad alta voce cantava: "Sri Krsna! Go­vinda! Hare! Murare! O Signore Narayana! O Vasudeva!" Tutte le persone lì riunite si accorsero che Bhakti era tornata al suo splendore dopo aver assunto il valore dei Bhagavatam come ornamento12.  Allora i saggi iniziarono a discutere sul modo in cui Bhakti si era manifestata nell'assemblea, da dove era venuta, e così via."
            I Kumara allora dissero: " Bhakti è apparsa ora perché il Bhagavata-katha è stato introdotto. Ascoltando ciò, Bhakti e i due suoi figli umilmente si sottomi­sero: `In Kali-yuga noi eravamo quasi persi, ma tu ora ci hai ridato la gioventù. Per favore spiegaci dove possiamo risie­dere."
I Kumara risposero: "Tu concedi la Persona Suprema ai tuoi devoti, e recidi i legami di questo mondo materiale, quindi con grande pazienza e fermezza devi risiedere nel cuore dei devoti del Signore. I difetti di kali-yuga possono sopraffare l'intero universo, ma non riusciranno nemmeno a rivolgervi uno sguardo." Nell'ascoltare le parole dei Kumara, la bhakti entrò nel cuore dei devoti del Signore. I devoti nel cui cuore Bhakti risiede, possono apparire impoveriti, ma sono i più gloriosi e opulenti. Infatti abbandonando la Sua dimora, il Signore viene per risiedere nel loro cuore, legato dalla corda della devozione. Il Bhagavatam è la personifica­zione del Signore sulla Terra e le Sue glorie non possono essere descritte in parole. Chiunque ascolti o reciti d Bhagavatam diventa un  associato del Signore, quale è quindi lo scopo dei principi della religione senza il Bhagavatam?"


Commenti ai terzo capitolo

(1) La conoscenza arriva a una persona umile e capace di discriminare.
(2) Haridvara è l'ingresso verso Sri Hari, e Ananda significa felicità. Felicità è la vicinanza col Signore. Andare ad Ha­ridvara significa diventare favorevoli al Signore e abbandonare la mentalità atea. Così il recitatore del Bhagavatam gu­sterà la felicità.
(3) Si dovrebbe inondare le mente con pensieri diretti a Sri Hari. Il Gange rappresenta il fluire della conoscenza trascen­dentale. "Luogo solitario" significa assenza di compagnia non favorèvole.  
(4) Quando ci si situa nella coscienza trascendentale ci si libera dall'invidia e dall'attaccamento materiale.
(5) II suono, ossia sabda pramana, è il mezzo per acquisire la conoscenza trascendentale.
(6)Alcuni studiosi suggeriscono che il termine Bhagavatam si riferisce al Devi-Bhagavatam che è composto di 18000 versi e di dodici canti, ma questa affermazione sconfigge la loro pretesa in quanto il Devi-Bhagavatam non è stato nar­rato da Sri Sukadeva Gosvami
(7) Il Bhagavatam è trascendentale e dovrebbe essere ascoltato tutte le volte che se ne ha l'opportunità, perché anche un solo attimo trascorso non torna più.
(8) Se si trascurano queste regole non si comprenderà il vero messaggio del Bhagavatam.
(9) Qualcosa è meglio di niente, perciò per sette giorni non si dovrebbero seguire le norme e le regole per l'ascolto dei Bhagavatam.  Per quanto riguarda i devoti, invece, sette giorni significa "ogni giorno" proprio come comunemente si dice: lo "faccio questo sette giorni alla settimana," il che vuol dire che viene fatto ogni giorno dell'anno.
(10) L'adorazione del Brahman impersonale è molto difficile, in particolare per le persone del kali yuga. Perciò nessuno dovrebbe perdere tempo prezioso e vita limitata in tale inutile occupazione.
(11) Questa affermazione è diretta all'uomo comune perché, se viene istruito ad ascoltare giornalmente il Bhagavatam, immediatamente rifiuterà la proposta. Ma dopo aver meditato concluderà. " Se l'ascolto di una sola settimana offre benefici così meravigliosi, perchè non ascoltarlo ogni giorno?" Perciò saptaha è una tecnica di predica per le persone ot­tuse. Inoltre, se si ascolta il Bhagavatam in modo sottomesso dalla bocca di un puro devoto, ci si libererà certo dalle grinfie di Maya. Non c'è esagerazione in questa affermazione.
(12) Solo ascoltando il Bhagavatam si capisce il servizio de­vozionale, ma comprenderlo e meditare su di esso significa ornarsi di bhakti.


La Storia di Gokarna

Capitolo 4

 Suta Gosvami continuò: " O Saunaka, quando il Si­gnore Supremo, che è molto caro ai Suoi devoti, vide la tra­scendentale bhakti manifestarsi dentro i loro cuori, lasciò la Sua dimora e apparve in un'assemblea ad Ananda. Egli in­dossava una ghirlanda fatta di fiori della foresta, e il colore del Suo corpo era proprio simile a nuvola di monsone. Indos­sava abbaglianti indumenti gialli e una cintura decorata di gemme. Una corona ornava la Sua testa e i Suoi orecchini ondeggiavano. II Suo corpo stupendo disegnava tre curve e rapiva i cuori di tutti. La gemma kaustubha brillava sul Suo petto, le Sue membra erano unte di polpa di sandalo e la Sua squisita bellezza sconfiggeva milioni di Cupidi. Così la Persona Suprema, che teneva un flauto tra le mani, entrò nel cuore dei Suoi devoti. I Suoi intimi associati, come Uddhava, arrivarono lì in incognito per ascoltare il Bhagavatam-katha. Appena il Signore apparve, in tutte le direzioni si udì: "Tutte le glorie a Lui! Tutte le glorie a Lui!". Ci fu allora una meravigliosa ondata di bhakti rasa: il suono della conchiglia, una pioggia di fiori e di acqua colorata. L'intera assemblea dimen­ticò completamente sé stessa; tutti dimenticarono sé stessi e i loro interessi e si immersero nell'ascolto dello Srimad Bhagavatam”.
Vedendo la loro profonda concentrazione, Sri Narada disse: “ O saggi, oggi ho potuto vedere le meravigliose glorie del Saptaha.  Anche stupidi, mascalzoni e perfino animali si sono purificati con l'ascolto. Non ho dubbi che in kali yuga il bhagavata-katha è il metodo più potente per purificare il cuore. O persone tra le più sante, solo per mostrare genti­lezza alle anime sofferenti del mondo materiale voi avete ri­velato questo meraviglioso procedimento. Adesso, per fa­vore, narrate le storie che riguardano coloro che si sono pu­rificati compiendo il Saptaha Yajna1”.
 I Kumara dissero: Le persone contorte che trasgredi­scono sempre le regole delle Scritture e s'impegnano in varie attività peccaminose, bruciando sempre nel fuoco della rab­bia e della lussuria, saranno purificate dal Saptaha Yajna.
Le persone estranee al sistema del varnasrama, ignare della verità e turbate dai desideri materiali, che sempre criti­cano i loro genitori, che sono invidiosi, ipocriti, e sempre pronti a tormentare gli altri, saranno purificati dal Saptaha Yajna.
Quelli che rubano l'oro, che bevono liquori, uccidono i brahmana e che si uniscono con la moglie del loro maestro, sono sempre crudeli, privi di misericordia, immorali, demoniaci, sempre pronti a ingannare, saranno purificati dal Sap­taha.
O Narada, in questo contesto, ti racconterò una storia; sarà sufficiente ascoltarla per liberarsi da tutti i peccati.
Una volta c’era una bella sistemazione sulle rive della Tungabhadra. La gente di questa città era veritiera, religiosa e dedicata ad eseguire i doveri loro prescritti. In questa città viveva un brahmana di nome Atma Deva, il quale era molto esperto nello studio dei Veda e nel compimento dei riti del karma-kanda. Egli era brillante come il sole e sebbene fosse ricco, viveva elemosinando. Aveva una moglie bella di nome Dhundhuli, che proveniva da una buona famiglia, ma era molto ostinata. Per natura era molto crudele: le piaceva chiacchierare e si divertiva a pettegolare. Sebbene fosse esperta negli affari di casa, era avara e litigiosa2. II brahmana e sua moglie vivevano insieme amorosamente possedendo ampia ricchezza e oggetti di piacere. Nonostante la loro bella casa, non erano molto felici perché non avevano un figlio. Poiché la vecchiaia avanzava, Atma Deva s'impegnò in varie attività pie per poter avere un figlio. Fece carità ai poveri e doni di mucche, terre, oro, indumenti ecc. Così spese metà della ricchezza in attività religiose. Eppure non riusciva ad avere un figlio ed era sopraffatto dall'ansia.
Un giorno, sentendosi molto scoraggiato, lasciò la casa e andò nella foresta. Mentre il sole stava raggiungendo lo zenit, assetato si avvicinò allo stagno. Per la mancanza di figli si sentiva depresso, debole, e stanco4.  Dopo aver be­vuto si sedette per riposarsi5.  Dopo un po' di tempo un san­nyasi si avvicinò per bere.  Brahmana si avvicinò a lui respi­rando affannosamente. II sannyasi s'informò: "O brahmana, perché piangi con tanta ansia? Dimmi, qual è il tuo pro­blema?" II brahmana rispose: " O Maharaja, sto soffrendo per i peccati delle mie vite passate. Anche i miei antenati sono ansiosi, perché quando faccio le mie offerte d'acqua essi le accettano, ma restano preoccupati. Gli esseri celesti ed i brahmana non accettano volentieri le mie offerte di cibo. Sono così infelice per la mancanza di un figlio che la mia vita mi sembra un deserto. Sono venuto qui per abbandonare la mia vita inutile, dato che non ho un figlio. Una casa senza figli è come una foresta e la ricchezza perde di valore. Una famiglia senza figli non è certo propizia. O Maharaja, anche le muc­che che ho acquistato sono sterili! Quando pianto un albero, esso non produce frutti e fiori. E se porto dei frutti a casa essi si sciupano molto facilmente. Sono molto sfortunato perché senza figli la mia vita non ha alcun scopo”.
Dicendo ciò, il brahmana cominciò a piangere pietosa­mente, e il cuore del santo si riempì di compassione 6. Egli era uno yogi perfetto e guardando le linee sulla fronte del brahmana poté capire ciò che si riferiva alla sua vita.
Il sannyasi disse: " O brahmana, abbandona il tuo at­taccamento al desiderio di avere figli, perchè il fato è molto potente. Rifugiati nella discriminazione e abbandona l'attaccamento a questo mondo. Posso vedere il tuo destino e sono certo che non avrai figli per le prossime sette vite. Precedentemente, il re Sagara e il re Anga hanno sofferto ripetutamente a causa del fatto di non aver potuto avere figli. Perciò, brahmana, abbandona la speranza di un successo nella vita di famiglia. La felicità si trova solo nella vita di rinuncia."
II brahmana disse: O Swamiji, qual è il valore di questa discriminazione. Non c'è gusto nella vita di sannyasi. In qual­che modo cerca di darmi un figlio, altrimenti sprofonderò nel lamento e abbandonerò la mia vita. Se non si sperimenta la felicità di avere una moglie e dei figli, la vita è come un deserto. Chi non prova la felicità di avere moglie e figli vive in un deserto. La felicità esiste solo quando la casa è piena di mogli, di figli e nipoti8.
Vedendo il grande attaccamento di Atma Deva, il santo disse: " O brahmana, il re Citraketu dovette soffrire enorme­mente perché voleva annullare il suo destino9. La provvidenza è molto potente, perciò nessuno dei tuoi sforzi ti por­terà al successo. Non avrai la felicità di un figlio, capisco che sei molto ostinato, e poiché mi hai avvicinato deside­rando un figlio, che posso dire in queste circostanze?" Notando la determinazione del brahmana, il santo gli offrì un frutto e disse: " Tua moglie resterà gravida e conce­pirà un figlio dopo avere  mangiato questo frutto. Tua moglie dovrebbe fare un voto di veridicità, di pulizia, di misericordia e carità, e mangiare un solo pasto al giorno per un anno. Facendo così avrà un figlio che sarà pio e virtuoso."
Dopo aver detto questo il sannyasi scomparve e il bra­hmana felicemente tornò nella sua casa. Egli dette il frutto a sua moglie e partì per un'altra destinazione. Sua moglie la cui natura era disonesta, iniziò a piangere e parlò alle sue vicine: “Mie care amiche, sono in grande ansietà! Mio marito mi ha portato un frutto che ha il potere di darmi un figlio. Se lo mangio, divento gravida; il mio grembo crescerà, ma non es­sendo capace di mangiarlo propriamente, diventerò debole, quindi incapace di compiere i miei doveri di casa. Ma se per sfortuna, i briganti attaccassero la casa non sarei in grado di fuggire in quelle condizioni di gravidanza. E se durante il parto il bambino si blocca nel canale dell'uscita, perderò la mia vita. Oppure se il bambino rimane nel mio utero per un periodo esteso, come è accaduto a Sukadeva, quanto do­vrò soffrire! Sono per natura molto delicata, come sarò in grado di tollerare tutto questo? Durante la gravidanza sarò molto debole, allora mia cognata verrà e sicuramente sac­cheggerà tutta la mia ricchezza. Inoltre, dovrei seguire molte regole che mi creerebbero molte difficoltà. Partorire un bambino è molto doloroso10.  Credo che solo le donne sterili e vedove vivano felicemente”.­
Pensando in questo modo ella non mangiò il frutto. No­nostante ciò quando il marito le chiese se aveva preso il frutto, lei rispose in modo disonesto: “Sì, l'ho mangiato11”.
Un giorno sua sorella le fece una visita e Dhundhuli disse: “O cara sorella, a causa dell'ansietà, giorno dopo giorno, divento sempre più debole. Per favore dimmi cosa devo fare?"
Sua sorella rispose: "Ora sono incinta, quando partori­sco il bambino, sicuramente te lo consegnerò. Al momento mostra di essere incinta e offri un po' di ricchezze a mio marito, in modo che egli senza fare problemi ti darà il figlio. Fa­remo in modo che tutti pensino che io ho avuto un aborto dopo sei mesi. Più avanti arrangerò il nutrimento del bambino nella tua casa12. Adesso, proviamo questo frutto, diamolo alla mucca”.
Dhundhuli dette il frutto alla mucca. Al momento dovuto sua sorella partorì un bambino. Il padre del bambino lo con­segnò a Dhundhuli che informò Atma Deva di aver partorito un figlio. Ascoltando questa notizia Atma Deva diventò giubi­lante. Iniziò la cerimonia della nascita insieme ad altre attività piene di buon auspicio, dette la carità ai brahmana, orga-
nizzò anche i musicisti per celebrare la nascita di suo figlio. Dhundhuli disse a suo marito: “Non c’è latte nel mio seno e penso che non è possibile ancora nutrire il bambino con il latte di mucca: “Cosa devo fare? Il figlio di mia sorella non è ancora nato, se la, chiami lei può nutrire mio figlio al suo seno”.
Atma Deva accettò la sua proposta e Dhundhuli dette il nome al bambino chiamandolo Dhundhukari.  Dopo tre mesi e più, la mucca che aveva mangiato il frutto, partorì un bellissimo bambino di forma umana. Era sereno e divino e il suo volto brillava Vedendolo, il brahmana si sentì molto felice13. Egli compì le dovute cerimonie per questo bambino. Ascol­tando tutto ciò la gente fu meravigliata e accorsero a vedere il piccolo nato dalla mucca. Parlando tra loro dissero: “Guarda quanto Atma Deva è fortunato. Anche la sua mucca ha partorito un bambino!”
Per volere del Divino nessuno poté comprendere il se­greto nascosto. Atma Deva diede il nome di Gokarna al pic­colo nato dalla mucca, perché le sue orecchie assomiglia­vano a quelle di una mucca. Col tempo i due ragazzi creb­bero. Gokarna era intelligente e studioso, mentre Dhun­dhukari divenne un mascalzone. Egli non portava a compi­mento nessun dovere brahminico e non seguiva neanche le regole della pulizia. Non usava la ragione e quando man­giava diventava rabbioso. Accumulava oggetti inutili e avrebbe mangiato anche il cibo toccato da un morto. Egli era molto esperto nel rubare e invidiare gli altri. Qualche volta cercava di dare fuoco alle case altrui, rubava i bambini e li gettava nel pozzo. Amava la violenza e portava con sé sem­pre delle armi. Era felice di dare fastidio a persone cieche e inferme e manteneva una relazione speciale con i candala. Manteneva sempre un mucchio di cani che utilizzava spesso per andare a caccia. Egli era inoltre attaccato alle prostitute e fu così che perse tutta la ricchezza del padre. Un giorno picchiò i suoi genitori, prese tutte le pentole e gli utensili dalla casa e li mise in vendita.   Così tutte le proprietà di Atma Deva furono perdute. Incominciò allora a lamentarsi, " ahimè! ahimè! Stavo meglio quando mia moglie era sterile! Oh, avere un figlio mascalzone è peggio che non averlo affatto. Dove andrò? Chi mi aiuterà in questa sfavorevole situa­zione? O miseria! Tormentato come sono dal figlio, sono pronto anche a lasciare la mia vita13.
Mentre si lamentava in questo modo, Gokarna arrivò e iniziò a istruirlo14 "O padre, questo mondo,oltre ad essere pieno di miserie e delusioni, è anche inutile, dovresti riflettere per capire chi  è il vero padrone dei tuoi figli e della tua ricchezza. Quelli che sono attaccati alle cose materiali, bru­ciano, giorno e notte, come la lampada del ghee. Nessuno può trovare la felicità, nemmeno Indra o l'imperatore dell'uni­verso. Solo le persone dedite alla rinuncia che vivono in un posto solitario trovano la pace. Perciò abbandona questa ignoranza, pensando che questa è tua moglie, questo è tuo figlio, e così via. A causa di questa illusione si va all'inferno. Un giorno dovremo lasciare questo corpo, quindi va' e vivi nella foresta.
Ascoltando le parole di Gokarna, Atma Deva decise di seguire il suo consiglio. II brahmana domandò: " Mio caro figlio, per favore spiegami cosa dovrei fare nella foresta. Sono molto sciocco e molto attaccato alle attività del karma-kanda. Ora ho perso tutto e sono legato al pozzo scuro della vita di famiglia. Tu sei motto misericordioso, per favore libe­rami."
Gokarna disse: O padre, questo corpo non è altro che una combinazione di ossa, grassi e carne. Non considerarti un corpo, non pensare che tua moglie e tuo figlio ti appartengono. Giorno e notte medita sull'effimera natura materiale e non attaccarti a nulla. Segui la rinuncia ed esegui il servizio di devozione alla Persona Suprema. La devozione è la reli­gione più grande; prendi quindi rifugio in essa e abbandona tutti i principi religiosi materiali. Servi le persone sante, ab­bandonando tutti i pensieri che guidano alla soddisfazione dei sensi, all'avidità e alla ricchezza. Non meditare sui difetti altrui, impegnati nel servizio di, devozione al Signore e bevi sempre il nettare dei Suoi passatempi." Influenzato dalla pre­dica di suo figlio, Atma Deva lasciò la casa, e benché avesse sessant'anni, andò nella foresta con grande determinazione. Giorno e notte si impegnò nel servizio del Signore15. Giornal­mente egli recitava il decimo canto dello Srimad Bhagavatam e potè così ottenere i piedi di loto del Signore Sri Krsna.

Commento al quarto capitolo

(1) Dopo aver spiegato una particolare conclusione filosofica (siddhanta) è costume corroborarla con una esempio. Ciò rafforza la fede nell'uditorio.
(2) Mentre questa è una storia vera, quella era una interpretazione filosofica. Atma Deva (lettr.anima divina) è l'essere vivente. Tungabhadra ( pieno di buoni auspici) significa corpo materiale. Nella B.G. (5.13) Il corpo materiale è para­gonato a una città dalle nove porte che ospita l'essere vi­vente. Questa città è molto propizia  perché offre la facilita­zione di poter capire le scritture e di raggiungere i piedi loto del Signore. Sebbene temporaneo può procurare benefici permanenti, adhruva-marthadam (S.B. 7.6.1)
Attività' del karma-kanda significa darsi da fare per la gratificazione dei sensi. Alcuni lavorano molto per poter godere di questa vita e altri per godere nella prossima. Una persona è ricca perchè può elevarsi alla vita spirituale, ma è definito kripana, o miserevole, se usa la sua intelligenza ed energia per il piacere dei sensi che è disponibile anche per i dante i maiali.
Dhundhuki (letter. non chiaro) rappresenta l'intelligenza che dovrebbe operare sotto la guida dell'anima. Tuttavia, se tiranneggia il marito, l'essere vivente, egli diventa il suo schiavo. L'intelligenza contaminata prova piacere nei pen­sieri materiali che sono paragonati al pettegolezzo. L'intelli­genza materiale è usata in modo esposto negli affari mate­riali (doveri familiari.)
(3) La felicità non dipende dalla ricchezza. Tutti rimangono insoddisfatti nonostante gli standard materiali, sia bassi sia elevati.
(4) Un materialista è sempre oppresso dallo stress e dall'an­sia inseguendo il piacere, come un cervo che insegue l'acqua in un miraggio.
(5) Bere acqua e rinfrescarsi significa fermare temporanea­mente la ricerca materiale. Ciò è paragonato a spostare un pesante fardello da una spalla all'altra. Offre soltanto un mo­mento di sollievo.
(6) Il sannyasi rappresenta il maestro spirituale.
(7) Generalmente un materialista avvicina un guru per soddi­sfare i suoi desideri materiali. L'intelligenza sviluppa la grati­ficazione solo mediante la compagnia di persone sante, ma quando essa è eccessivamente attaccata al piacere dei sensi è possibile capire il valore del distacco o la conoscenza trascendentale. Tale persona considera miserabile la vita spirituale.
(8) Se non si accetta la vita spirituale si deve soffrire o go­dere dei frutti del karma passato.
(9) La tendenza generale del genere umano è di godere dei frutti del proprio lavoro senza sottoporsi ad alcuno sforzo. Ciò è paragonato a una donna che desidera partorire un figlio senza soffrire.
(10) L'intelligenza materiale inganna sempre l'essere vivente.
(11) La mente è considerata una sorella. Mente e intelligenza cospirano contro l'anima condizionata.
(12) Un materialista si sente entusiasta per il successo mate­riale, ma ciò dura ben poco.
(13) Nella B.G. Krsna spiega che la felicità soggetta all'in­flusso della passione è come nettare all'inizio, ma alla fine è veleno, e finisce sempre in modo miserevole.
(14) Gokarna era nato dal frutto fornito dal sannyasi. L'asso­ciazione con un santo ha sempre un buon esito. Anche se si avvicina un devoto di Krsna o Rama con motivazioni interes­sate, il beneficio spirituale col tempo si manifesterà.
(15) Praticare con determinazione ed entusiasmo è la chiave del successo.


Gokarna libera Dhundhukari dal corpo di fantasma


CAPITOLO 5

 Suta Gosvami disse: “O Saunaka, una volta, mentre Atma Deva andava nella foresta, Dhundhukari picchiò sua madre severamente, la minacciò di darle fuoco e pretese la sua ricchezza. Sopraffatta dall'ansietà e impaurita da suo fi­glio, una notte fuggendo da casa Dhundhuli si gettó in un pozzo e affogò. Il santo Gokarna, che era libero dalla felicità e dall'illusione e non considerava nessuno come amico e ne­mico, partì per un pellegrinaggio1.
Dhundhukari decise di vivere nella loro casa insieme a cinque prostitute ed era costantemente preoccupato di pro­curare la ricchezza necessaria alla gratificazione dei sensi2. A causa di questo egli perse tutta la sua intelligenza e s'im­pegnò in azioni crudeli e odiose.
Un giorno le prostitute gli fecero la richiesta di avere vari ornamenti. Accecato dalla lussuria e dimentico della morte, Dhundhukari era determinato a soddisfare i loro desideri a tutti i costi, e decise di uscire. Nel tentativo di soddisfarle, rubò il danaro necessario e lo usò per acquistare co­stosi indumenti e ornamenti. Ricevendo i doni rubati, le pro­stitute considerarono durante la notte: "Dhundhukari è un la­dro accanito e nel tempo verrà sicuramente catturato dal re, il quale, dopo avergli sequestrato tutto, lo impiccherà. Po­tremo noi stesse ucciderlo, rubare il danaro e fuggire lon­tano." Così pensando, una notte, mentre Dhundhukari dor­miva, lo legarono con corde e gli misero il cappio al collo nel tentativo di strangolarlo. Poiché non riuscivano ad ucciderlo, le prostitute andarono in ansia3.  Presero allora della legna infuocata, e gliela spinsero in bocca. Una volta morto, lo bru­ciarono. Le donne di fatto sono molto coraggiose e capire la loro mente è molto difficile. Nessuno venne a sapere che cosa era successo a Dhundhukari. Quando si informavano, le prostitute rispondevano che Dhundhukari era andato lon­tano per guadagnare qualcosa e sarebbe tornato dopo un anno. Una persona intelligente non deve mai fidarsi delle donne dissolute. Una persona così poco intelligente dovrà soffrire come Dhundhukari. La voce di una donna impura ap­pare dolce come il nettare a un uomo sensuale, ma il suo cuore è tagliente come un rasoio. Le donne impure non hanno amore per nessuno; le loro sole valutazioni sono in termini di ricchezza. Le prostitute, che avevano avuto espe­rienza con molti uomini, portarono via tutta la ricchezza di Dhundhukari e sparirono.
A causa dei suoi misfatti Dhundhukari ricevette un corpo di fantasma4, e rimanendo dentro il vortice, vagabon­dava qui e là soffrendo la fame e la sete, e lamentava la sua sfortuna. Per lui non c'era rifugio alcuno. Col tempo la notizia della morte di Dhundhukari raggiunse Gokarna. Egli, allora, andò a Gaya per compiere la cerimonia dello sraddha a fa­vore del suo povero fratello. Più avanti, durante un viaggio di pellegrinaggio, Gokarna raggiunse la sua città e di nascosto si recò nella sua precedente casa per passare la notte. All'arrivo di Gokarna il fantasma di Dhundhukari assunse diverse forme spaventose: di cervo mortale, di elefante, di bufalo, oppure la forma di Indra, o quella di fuoco5.  Infine apparve in forma umana. Osservando ciò, Gokarna realizzò che tutto questo era opera di un fantasma. Con coraggio e pazienza, disse: "Chi sei? Come hai fatto a cadere in questa condi­zione? Dimmi chiaramente se sei un fantasma, un folletto, oppure un demone?"
Suta Gosvami disse: "Quando Gokarna interrogò il fantasma egli iniziò a piangere ad alta voce.           Poiché gli man­cava il potere della parola usava le mani facendo dei gesti come mezzo di comunicazione. Allora Gokarna spruzzò del­l'acqua sul fantasma. Questo gesto fu sufficiente per liberarlo dalle sue molteplici attività peccaminose e recuperò di nuovo il potere della parole. "Sono tuo fratello" disse il fantasma, "a causa delle mie nefandezze sono caduto dalla mia rispetta­bile posizione di brahmana. A causa della mia completa ignoranza ho ucciso tante persone. I miei peccati non pos­sono essere contati. Ero attaccato a cinque prostitute che mi hanno ucciso e come risultato ora soffro in questo corpo di fantasma per tutte le mie attività nefaste.  Ma per la misericor­dia di Dio in qualche modo sopravvivo nutrendomi d'aria. Caro fratello, tu sei un oceano di misericordia, per favore liberami da questo corpo di fantasma”.   Gokarna rispose: "Caro  fratello, sono molto sorpreso. A Gaya ho compiuto per te la cerimonia dello sraddha che ha la potenza di liberare tutti, anche le persone nel corpo di fantasma. Se non puoi essere liberato neanche con il sacrificio di Gaya non so come aiutarti. Dimmi, quale può essere la soluzione?”
II fantasma disse: "Non posso essere liberato da questa condizione  neanche con centinaia di sacrifici sraddha com­piuti nella città di Gaya. Devi pensare a una pratica più efficace." Udendo ciò Gokarna stupito disse: "Se non puoi es­sere liberato dai sacrifici fatti a Gaya, la tua liberazione è al­lora praticamente impossibile. In ogni modo, non spaventarti. Non muoverti da qui, penserò ora a una soluzione per libe­rarti".  II fantasma se ne andò e Gokarna, a sua volta, passò la notte pensando profondamente a una soluzione, senza trovare comunque un risultato. Il giorno seguente molta gente, inclusi molti studiosi, servitori, seguaci dei Veda  e yogi, vennero a visitarlo ed egli spiegò la disavventura che aveva vissuto la notte prima. Tutti allora iniziarono a consultare le loro particolari scritture senza comunque trovare una soluzione tangibile per liberare Dhundhukari. Alla fine tutti decisero di seguire gli ordini di Surya-narayana il dio del sole. Con il potere acquisito con le sue penitenze Gokarna con­trollò i movimenti del dio del  sole e pregò: " O Signore tu sei il testimone di tutto l'universo, ti offro i miei omaggi. Per fa­vore sii misericordioso e indicami il procedimento per liberare mio fratello Dhundhukari".
Il dio del sole rispose: “Solo una cosa si può fare  per liberare Dhundhukari: recitare lo Srimad Bhagavatam per una settimana”.
Dopo aver ascoltato questa affermazione dal dio del sole l'assemblea riconobbe che questo era il metodo più semplice da adottare. Si  diffuse la novità che Gokarna avrebbe compiuto il sacrificio Saptaha Yajna. Molti dai vicini villaggi arrivarono, zoppi, ciechi, anziani, e persone poco intelligenti, tutti desideravano essere liberati dai peccati. Tanta era la gente che i deva furono sorpresi. Gokarna in quel momento  prese posto sul vyasasana e iniziò a recitare i passatempi di Krsna, così come sono descritti nello Srimad Bhagavatam.  Anche il fantasma che era lì   presente cercava un posto per sedersi. Poiché il suo corpo era fatto di aria egli non era in grado di sedersi fuori all'aperto e decise allora di entrare nella canna  di un bambù che aveva sette nodi; egli in questo modo iniziò ad ascoltare lo Srimad Bhagavatam.   Allora Gokarna, dopo  aver scelto un vaisnava come presidente dell'assemblea, con chiara o dolce voce iniziò la recita cominciando dal  primo canto dello Srimad Bhagavatam. Il tardo pomeriggio, durante una pausa della katha accadde un avvenimento incredibile. Le persone dell'assemblea nota­rono che uno dei nodi del bambù si era spaccato facendo un gran fracasso. Così, alla fine di ogni giorno, per la durata dei sette giorni, uno dopo l'altro, tutti i sette nodi del bambù si spaccarono con grande fracasso. Fu cosi che Dhundhukari si liberò della sua forma di fantasma7. Ottenne così un corpo divino, di colore nerastro, simile ad una nuvola carica di pioggia.   II suo corpo era vestito di indumenti gialli, e una ghir­landa di Tulasi pendeva al suo collo; aveva una corona sulla testa, e meravigliosi orecchini dondolavano ai suoi orecchi.
Immediatamente egli offrì i suoi omaggi a Gokarna e disse: " Mio caro fratello, per la tua misericordia sono stato liberato dal corpo di fantasma. Questa cerimonia del Saptaha è così gloriosa che può distruggere la forma di fantasma ed elevare una persona alla dimora di Krsna. Appena si ascolta il Saptaha, i peccati tremano dalla paura, anticipando il Bhagavatam-katha il quale ha il potere di ridurli in cenere. Proprio come il fuoco brucia un ramoscello o un albero, così questo Saptaha distrugge tutti i piccoli e grandi peccati, com­piuti con il corpo, la mente, o le parole. Gli eruditi nell'assem­blea dei deva hanno confermato che gli Indiani che non ascoltano lo Srimad Bhagavatam sono completamente per­duti. Qual è il valore di rendere questo corpo temporaneo forte e robusto? Se non si ascolta lo Srimad Bhagavatam, che guadagno si può ricavare da questo cosiddetto bel corpo? Questo corpo è composto di ossa, che sono come sostegni legati insieme dalle corde dei nervi e delle vene. E' coperto di pelle ed è pieno di carne e ogni parte emette odori cattivi, proprio come un contenitore di urine ed escrementi. Durante la vecchiaia il corpo diventa causa di lamenti e mise­rie. Infatti esso è la residenza per degli alimenti e mante­nerlo è un grande fardello. E’ continuamente turbato da desi­deri che non possono soddisfarlo. Ogni suo poro è pieno di difetti e può essere distrutto in un momento. Quando viene seppellito diventa cibo per i vermi. Se viene gettato via, viene mangiato dagli avvoltoi e trasformato in escrementi, e se è bruciato diventa cenere. Certamente sono queste le destina­zioni del corpo. Così, quale persona non utilizzerà il corpo temporaneo per un guadagno eterno? II cibo che viene cuci­nato il mattino, la sera, diventa putrefatto; in che modo questa corpo può essere considerato eterno, se é nutrito da ele­menti che si decompongono? In questo mondo materiale é possibile ottenere i piedi di loto del Signore ascoltando il Bhagavata Saptaha. Questa è la sola maniera per sfuggire ai difetti della nascita umana. Le persone che non si dedicano all'ascolto del Bhdgavata-katha, sono proprio come le bolle che si formano nell’acqua, oppure sono come le zanzare, che nascono solo per morire. Se questo Bhagavata-katha può bruciare i nodi del bambù, perché non può distruggere i nodi situati nel cuore? Ascoltando lo Srimad Bhagavatam, i propri dubbi saranno rimossi, il karma, diventa inattivo e così ci si libera dai nodi dei cuore. Il Bhagavata-katha é come un­ tirtha,  il quale ha la potenza di purificare chiunque da tutte le impurità. Gli studiosi affermano, che quando il Bhagavatam si fissa nel cuore, allora  ci si libera definitivamente”.  Mentre Dhundhukari parlava in questa maniera, il cielo divenne ra­dioso e improvvisamente da Vaikuntha apparvero aeronavi che trasportavano gli associati del Signore 8 . Davanti a tutta l'assemblea Dhundhukari salì a bordo dell'aeronave.
Gokarna allora fece una domanda. " Cari associati del Signore, in questo raduno ci sono molte persone dal cuore puro che si sono dedicate all'ascolto del Bhagavata Saptaha. Perché anch'essi non ricevono lo stesso risultato?". I servitori  del Signore risposero: “O Gokarna, la differenza sta nella qua­lità dell'ascolto. Benché sia vero che tutti hanno ascoltato il Bhagavatam, non tutti hanno prestato la stessa attenzione. Per questo motivo i risultati dei bhajana, ossia del servizio devozionale, sono differenti9.
Il fantasma ha digiunato per sette giorni tenendo la sua mente fissa nell'ascolto del Bhagavatam. La conoscenza che non è stabile è inutile. Nella stessa maniera, se non si è attenti o si mantengono dei dubbi, oppure si lascia la mente vagare qui e là, non ci saranno benefici nel canto di questi mantra. Se la Terra è priva di vaisnava, o viene offerto lo sraddha a persone non qualificate, o anche se viene fatta la carità a brahmana non qualificati e privi di conoscenza ve­dica, allora tutto é inutile. La fede nelle parole del maestro spirituale, l’umiltà, il controllo sui difetti della mente e l’attento ascolto del Bhagavata-katha garantiscono il pieno suc­cesso. Se si ascolta il Bhagavatam con attenzione, si ottiene senza dubbio Vaikuntha. O Gokarna, per quanto riguarda te, il Signore stesso verrà e Ti porterà a Goloka." Sappi che gli associati dei Signore, impegnati sempre nel hari-kirtana, ascendono a Vaikuntha.
Durante il mese di Sravana, Gokarna celebrò di nuovo il Saptaha Yajna dallo Srimad Bhagavatam e la precedente cerchia di persone era lì ad ascoltare.
O Narada, ascolta per favore tutto ciò che è successo alla fine del Saptaha. Il Signore apparve sopra un aeronave accompagnato dai devoti. Ovunque si sentiva: "Glorie!" "Glorie!" e tutti facevano gli omaggi. II Signore fece echeg­giare la Sua conchiglia conosciuta come Pancajanya e ab­bracciò Gokarna. In quel momento Egli concesse a tutti i pre­senti, attenti all'ascolto dei Bhagavatam, un corpo uguale al Suo. Tutti ricevettero un corpo nerastro e vestiti gialli, elmetti, e orecchini. Per la misericordia di Gokarna tutti gli esseri vi­venti di quel villaggio, inclusi i cani, e i mangiatori di cani, salirono sull'aeronave del Signore. Tutti furono trasportati in quel luogo dove solo i devoti hanno accesso, la dimora dei Signore. Krsna molto felice di Gokarna che aveva celebrato i Suoi passatempi, lo prese con Sé nella dimora di Goloka, che è molto cara ai pastori. Nel passato il Signore Ramacan­dra aveva portato con Sé tutti gli abitanti di Ayodhya nella Sua dimora, Saketa10.  Nello stesso modo Krsna portò tutti con Sé a Goloka Dhama, la quale non è raggiungibile nean­che per i grandi yogi, o per il dio del sole o della luna, e perfino per gli esseri perfetti. Si può ottenere soltanto con l'ascolto del Bhagavatam. “O Narada, come possiamo spiegare il meraviglioso risultato che si ottiene con l'ascolto dei Bhagavata-Saptaha? Anche coloro i quali hanno ascoltato solamente una frazione della storia di Gokarna, mettono fine alle loro nascite. Questa destinazione, che non può essere raggiunta da coloro che vivono in un corpo fatto di aria, d'ac­qua, o di foglie secche, oppure per severe penitenze, o con la pratica dello yoga, è facilmente ottenibile col semplice ascolto del Bhagavata Saptaha. II grande saggio Sandilya, che è sempre assorto nella gioia trascendentale, è impe­gnato a recitare questo misericordioso racconto a Citrakuta11.  Questa storia è così potente che purifica chiunque l'ascolti anche per una sola volta: essa libera da tutti i peccati. Se viene recitata durante la cerimonia dello Sraddha, gli antenati si sentono molto soddisfatti. Chiunque reciti giornalmente il Bhagavatam raggiunge la liberazione.


Commenti al quinto capitolo

(1) Dundhukari rappresenta il materialista. Le cinque prosti­tute indicano i cinque sensi che esigono sempre i loro rispettivi oggetti e obbligano gli esseri viventi a lavorare duramente per la loro soddisfazione.
(2) Quando si è attaccati alla gratificazione dei sensi si rag­giunge la pazzia e si perde ogni senso morale.
(3) I demoni non muoiono facilmente. Soffrono grandi pene anche nel loro soggiorno a Yamaloka.
(4) Una persona colpevole è simile a un fantasma mentre vive e diventa un fantasma dopo la morte              
(5) Gli esseri viventi hanno una mente instabile  in corpo stabile, ma i fantasmi hanno una mente instabile e un corpo instabile.
(6) Gli esseri celesti erano sorpresi perché non avevano mai visto queste riunioni neanche durante i grossi sacrifici che erano considerati altamente retigiosi
(7) Il bambù con sette nodi rappresenta il corpo materiale, inclusi i cinque elementi materiali grossolani, più la mente e il falso ego, i quali, tutti coprono e legano l'essere vivente. Esso può anche rappresentare il corpo materiale che è di sette vitasti in altezza. Un vitasti è la distanza tra la punta del mignolo e quella del pollice di una mano aperta. II corpo di ogni persona normale ha la lunghezza di sette vitasti della sua mano. I sette nodi possono anche riferirsi all'ignoranza, alla lussuria, alla collera, all'invidia, all'avidità, alle delusioni, e all'orgoglio.
(8) Questa narrazione non dovrebbe essere considerata una favola o una esagerazione. Anche oggi tali effetti dell'ascolto del Bhagavatam sono stati testimoniati.
(9) La coscienza è il fattore più importante nel servizio devo­zionale.
(10) Questa storia è narrata nel Valmiki Ramayana.
(11) Questa storia è sadhu pramana.



Il procedimento del Saptaha Yajna

Capitolo 6


I Kumara dissero: "O Narada, ora ti spieghiamo il me­todo per compiere il Saptaha Yajna. Generalmente questo procedimento richiede denaro e l’assistenza di altri1. Prima si deve determinare il tempo propizio con l'aiuto di un astrologo. Se comincia nei mesi di Bhadra,  di Kartika, di Marvasirsa, Asaldha o Sràvàna, gli ascoltatori riceveranno la liberazione2.  Anche durante questi mesi, tuttavia, dovreb­bero essere vietati i periodi non propizi, come Bhadra.
Con l'aiuto di persone entusiaste si dovrebbe racco­gliere denaro, come quello occorrente a compiere una cerimonia di matrimonio. Si dovrebbero poi invitare varie fami­glie, comprese le donne e i sudra per ascoltare l'hari- katha3. Si dovrebbe annunciare l'evento e inviare inviti scritti ai vai­snava e ad altri interessati all'Hari- Kirtan. Si dovrebbe spiegare  nella lettera che per la durata di sette giorni si presenta  la rara opportunità di ascoltare il messaggio trascendentale della Srimad Bhagavatam e di associarsi con sante personalità che si rendono disponibili, spiegando anche che, se qual­cuno è impossibilitato ad assistere per l'intero periodo, do­vrebbe almeno venire per un giorno e dare le sue benedi­zioni. Si devono poi mandare inviti ai vaisnava, organizzando l'alloggio e il vitto.
La recitazione del Bhagavatam dovrebbe essere fatta in luogo santo, in una foresta o nella casa di qualcuno. Si do­vrebbe svolgere in un terreno aperto, pulito e accurato nel migliore dei modi. Se l'incontro avviene in una casa, tutti gli oggetti delta casa devono essere spostati dalla stanza in cui si deve svolgere la recita. Si devono cominciare i preparativi cinque giorni prima. Dovrebbe essere allestito un podio or­nato con frutta, foglie, fiori, con rami di banana ecc. Sul palio si dovrebbero immaginare i sette sistemi planetari. Dovreb­bero essere offerti alle persone sante seggi adeguati e un vyasasana all'oratore.
E' opinione degli studiosi che se l'oratore è rivolto al Nord, l'uditorio dovrebbe essere rivolto verso l'Oriente; se l'o­ratore è rivolto verso Ovest, allora l'uditorio dev'essere rivolto verso Nord; oppure entrambi possono rivolgersi verso l'Oriente.
L'oratore dovrebbe essere esperto e capace, di illustrare l'essenza dei Veda servendosi di esempi adeguati. Dovrebbe essere un brahmana dedito alla rinuncia, un devoto del Si­gnore, libero dài desideri materiali. Gli imbroglioni, gli uomini attaccati alle donne e  coloro che non conoscono l'essenza della religione, non dovrebbero essere invitati a parlare del Bhagavatam. L'oratore deve avere un assistente colto per rimuovere i dubbi, quando fosse necessario.
Il giorno prima della recitazione l'oratore dovrebbe ra­sarsi il capo. Dopo aver fatto il bagno mattutino, deve can­tare il gayatri, compiere ogni altro dovere del mattino e ado­rare Ganesha per rimuovere gli ostacoli del Saptha Yajna. Si dovrebbero offrire oblazioni agli antenati, compiere il prayascitta e stabilire Sri Hari nel Mandala. In seguito si dovrebbe adorare Sri Krsna cantando i mantra adatti ed offrire sedici articoli per l'adorazione. Si dovrebbe circumambulare il Signore e supplicarlo nel modo seguente: "O Signore su­premamente misericordioso, sto affogando nell'oceano di questo mondo materiale. Sono caduto e imprigionato nella rete del karma, che è simile a un coccodrillo. Liberami, per favore, da questa situazione”.
 Seguendo la procedura si deve poi adorare lo Srimad Bhagavatam con incenso e lampade di ghee, e così via. Si dovrebbe porre una noce di cocco dinanzi al libro, fare gli omaggi e offrire le seguenti preghiere: “O Sri Krsna, Tu sei questo stesso Bhagavatam. Io prendo rifugio in Te, in modo da poter liberare me stesso da questo mondo. Per favore rimuovi tutti gli ostacoli in modo che questa cerimonia possa  essere completata con successo. O Sri Kesava, sono il tuo servitore”.
In seguito l'ospite dovrebbe adorare 1'oratore, offrigli una bella veste insieme con la, seguente preghiera: " Tu sei la personificazione di Sukadeva e sei esperto nello spiegare il significato dello Srimad Bhagavatam. Rivelaci questa conoscenza e dissipa la nostra ignoranza”. Poi in un attitudine propizia si dovrebbe fare un voto per il proprio beneficio e mantenerlo per sette giorni senza venir meno alla promessa4. Per disperdere tutti gli ostacoli nella katha, cinque brahmana dovrebbero essere scelti coi compito di cantare, giornalmente le dodici sillabe del mantra composto di nomi di Sri Hari. Fatto ciò 1'ospite dovrebbe adorare i brahmana, i devoti, e fare la carità ai responsabili dei kirtana. Si dovreb­bero offrire gli omaggi e poi sedersi col loro permesso. Le persone che ascoltano con attenzione, con fede e mente pura, che hanno già abbandonato l'attaccamento alla casa, alla ricchezza, alla famiglia e al resto, ricevono il beneficio più alto.                
L'oratore intelligente darà inizio alla katha al sorgere del sole e continuerà per nove ore. Egli dovrebbe recitare in tono mediamente dolce e osservando un intervallo di un'ora, a mezzogiorno. Durante l'intervallo, i vaisnava dovrebbero glorificare i vari nomi di Sri Hari, associandoli alla narrazione della loro storia particolare e guardarsi dal tenere discorsi oziosi. Per evitare le necessità fisiche del corpo, durante il  tempo della katha si dovrebbe consumare un pasto molto leggero. Se è possibile, si dovrebbe digiunare per sette giorni, altrimenti nutrendosi solo di ghee e latte ed  ascoltando felicemente lo Srimad Bhagavatam. In alternativa si può mangiare solo frutta o cibarsi con un solo pasto. Si deve usare una procedura che può essere seguita senza troppe difficoltà. Io preferisco mangiare poco che digiunare perché così è possibile concentrarsi e ascoltare in modo adeguato. O Narada, ascolta ora i principi che devono essere osservati mentre si ascolta il Saptaha. Una persona non iniziata al mantra vaisnava non è qualificata per l'ascolto. Una persona che vuole ascoltare in modo adeguato deve osservare il celi­bato e dormire sul pavimento. Dopo la recita si dovrebbe mangiare cibo servito su foglie. Non si dovrebbe mangiare dhal, o miele, o cibo pesante, stantio o contaminato.
Si dovrebbero evitare completamente la lussuria, l'or­goglio, l'avidità, l'invidia, la collera, l'illusione, l'ipocrisia, ecc. Si dovrebbero anche evitare le critiche o ascoltare le critiche dei Veda, dei vaisnava, dei brahmana, del guru, delle donne, del re, di grandi personalità o di coloro che offrono i1 loro ser­vizio alla mucca.
Si devono anche evitare i contatti con donne durante la mestruazione, con mleccha, con una persona caduta, con un brahmana che non è iniziato al gayatri mantra, con le persone che sono antagoniste verso i brahmana e le persone che non accettano i veda. Ci si deve mantenere sempre pu­liti, veritieri, silenziosi, semplici, umili, misericordiosi e gene­rosi. Anche coloro che sono poveri, malati, sfortunati, privi di figli e desiderosi di liberarsi, sono qualificati per ascoltare questa katha. Le donne sterili, coloro che hanno solo un figlio, o il cui figlio è  morto, che hanno raggiunto la menopausa, che non hanno mai successo, dovrebbero ascoltare questa katha. Se ascolteranno attentamente ne troveranno un beneficio eterno. La recitazione del Bhagavatam offre il  be­neficio più alto per l'essere umano.
Dopo aver osservato queste regole,  si dovrebbe com­piere la cerimonia conclusiva del Saptaha. Coloro che desiderano un benessere speciale dovrebbero osservarlo proprio come la celebrazione del Janmastami. Tuttavia, per coloro che sono dediti alla rinuncia, non è necessario osservarlo. Essi saranno purificati col semplice ascolto del Saptaha.  Dopo la cerimonia del Saptaha, l'uditorio dovrebbe adorare il libro o l'oratore con grande devozione. L’oratore dovrebbe, distribuire il prasadam, le foglie di tulasi e le ghirlande offerte all'uditorio. Tutti dovrebbero partecipare al kirtana con mridanga e karatala e cantare in modo piacevole.  Dovrebbe essere cantato il Jaya Dhvani, dovrebbero essere offerti gli omaggi, suonate le conchiglie e distribuiti il cibo e la carità per i brahmana e i mendicanti.
 Il giorno seguente, una persona dedita alla rinuncia, do­vrebbe recitare la Bhagavad-Gita per creare una atmosfera di pace e allontanare le scorrettezze. II capofamiglia do­vrebbe compiere un sacrificio,  recitare gli sloka  del decimo canto e offrire oblazioni al fuoco. Oppure dovrebbe cantare con molta concentrazione il Gayatri-mantra e compiere il sacrificio. In realtà lo Srimad Bhagavatam è la personificazione del Gayatri-mantra. Una persona che non ha i mezzi per ce­lebrare il sacrificio, dovrebbe fare  la carità ai brahmana e ricitare il Visnu- Sahasranama  per rimediare a tutte le carenze. Ciò porterà ogni successo. In seguito egli dovrebbe nutrire dodici brahmana con riso dolce, miele e altri cibi deliziosi. Dovrebbe offrire in carità mucche e oro. Se ne ha i mezzi dovrebbe porre lo Srimad Bhagavatam su un trono fatto di 36 grammi d'oro e donarlo al maestro spirituale. Così si libererà dal ciclo di nascite e morti. Questo metodo del Saptaha rimuove ogni colpa. Se è compiuto in modo ade­guato, il Bhagavatam, estremamente propizio, esaudirà qua­lunque desiderio, sia dharma, artha, kama o moksa5.  Non vi è alcun dubbio su ciò.
I Kumara continuarono: "O Narada, ho cercato di pre­sentarti l'ascolto del Bhagavat-Saptaha. Lo Srimad Bhagava­tam può concedere sia bhoga sia moksa. Che cos'altro vuoi conoscere?
Suta Gosvami disse: "O Saunaka, dopo aver detto ciò, i Kumara recitarono lo Srimad Bhagavatam per una setti­mana. Esso è il più puro, annienta tutti i peccati, ed è in grado di concedere il piacere dei sensi così come la libera­zione. Mentre essi osservavano tutte le regole, l'assemblea ascoltava attentamente. In seguito essi adorarono Dio, la Persona Suprema, secondo le ingiunzioni delle scritture. Dopo la recitazione, Jnana, Vairagya e Bhakti ringiovanirono. Giovani ed entusiasti, essi attrassero il cuore di tutti gli esseri viventi6. Vedendo che il suo desiderio era stato compiuto, Narada Muni era completamente assorto nella felicità e i suoi capelli erano ritti per l'estasi.
Narada, che è molto caro al Signore, a mani giunte parlò ai Kumara con voce dolce e amorosa: " in verità sono molto fortunato di ricevere la vostra misericordia. Oggi ho ot­tenuto Sri Hari che disperde ogni colpa. O saggi austeri, ascoltare il Bhagavatam è l'atto religioso migliore; facendo così, si ottiene Sri Krsna, che risiede sempre a Goloka".
Suta Gosvami disse: “O Saunaka, mentre Narada, il vai­snava più elevato, stava parlando in questo modo, Sukadeva Gosvami, il migliore degli yogi apparve là. Era completamente soddisfatto in se stesso e dimostrava sedici anni di età. Apparve come la luna piena per portare l'alta marea nel­l'oceano della conoscenza. Stava felicemente recitando il Bhagavatam a voce molto bassa. Vedendo Sukadeva Gosvami, l'intera assemblea si fermò e gli offri un seggio elevato. Allora Sri Narada lo adorò in amoroso affetto". Quando Sukadeva si fu seduto, disse: "Miei cari, ascol­tate le mie parole. O devoti che gustate i sentimenti devozio­nali, lo Srimad Bhagavatam è il frutto maturo del desiderio di adempiere l'albero dei Veda. E' uscito dalla mia bocca, ed è pieno di nettare. Questo frutto non ha nè buccia ne nocciolo, ­è puro nettare ed è disponibile solo nella Terra8. Perciò, fin­ché ne siete consapevoli, per favore bevetene ripetutamente. II grande saggio Vyasa compilò questo Maha Purana che descrive il metodo religioso più elevato, ed è libero da ogni ingannevole inclinazione. Esso spiega la realtà assoluta ed è destinato ai puri di cuore. Esso libera dalle tre miserie. Se si prende rifugio nello Srimad Bhagavatam non vi è biso­gno di alcuna altra scrittura o metodo. Tutte le volte che un’anima pia desidera ascoltarlo, Dio, la Persona Suprema, im­mediatamente appare nel suo cuore.
Lo Srimad Bhagavatam è la gemma della corona dei Purana, ed è la ricchezza dei vaisnava. Esso descrive quella conoscenza pura che è molto cara ai parama-hamsa e illumina il sentiero del distacco insieme a Bhakti, Jnana e Vai­ragya9.  Coloro che ascoltano e s'informano sul suo signifi­cato, sono liberati. Questo nettare non è disponibile sui pia­neti celesti, a Satya-loka, a Kailasha o a Vaikunta. Perció, ascoltatori fortunati, bevete ancora e ancora, senza lasciarlo mai”.
Suta Gosvami disse: “Mentre Sri Sukadeva parlava al centro dell'assemblea, Sri Hari apparve, insieme con Pra­hlada, con Bali, Uddhava e Arjuna e altri associati10. Sri Narada allora adorò il Signore Supremo insieme con i suoi devoti. Vedendo il Signore in un'attitudine beata, Narada Gli offrì un bel seggio, e tutti fecero un kirtan . Sri Siva e Parvati e poi Brahma vennero lì per ascoltare. Prahlada, che era molto veloce, suonava i karatala e Uddhava suonava dei grossi cembali. Narada Muni suonava la sua vina e Arjuna,  esperto nei raga, cantava in modo melodioso; Indra suonava la mridanga e i Kumara gridavano jaya! jaya! Sri Sukadeva Gosvami moveva le sue membra nel trance estatico. In mezzo a tutti, Bhakti, Jnana e Vairagya danzavano come at­tori esperti”.
Osservando ciò, il Signore disse: "Sono veramente soddisfatto della recita e del kirtan. Voi tutti Mi avete control­lato col vostro amore e con l'affetto. Potete quindi chiederMi qualsiasi favore."
Tutti erano felici di ascoltarLo col cuore carico d'amore chiesero: “O Signore, desideriamo che ogni volta che un Sap­taha sarà eseguito, Tu gentilmente appaia con i Tuoi asso­ciati”.­
Il Signore disse: "Che sia così”, e poi scomparve. Allora Narada Muni gli offri i suoi omaggi nella direzione in cui il Signore e i suoi devoti erano partiti. Offrì gli omaggi a Sukadeva Gosvami e ai santi riuniti. Tutti erano in estasi dopo aver bevuto il nettare dello Srimad Bhagavatam ed erano li­beri da ogni illusione. In seguito tutti tornarono alle loro ri­spettive residenze.
A quel tempo Sri Sukadeva stabilì Bhakti e i suoi due figli nello Srimad  Bhagavatam. Per offrire un servizio al Bhagavatam, Sri Hari si fissò nel cuore dei vaisnava.  Lo Srimad Bhagavatam fornisce ogni cosa propizia a coloro che bru­ciano nella miseria, che sono turbati da Maya, o stanno an­negando in un oceano di nescienza.     
Saunaka s'informò: "Suta Gosvami, quando Sukadeva recitò il Bhagavatam a  Pariksit, Gokarna a Dhundhukari e Kumara a Narada Muni?"
Suta Gosvami rispose: " Circa trent'anni dopo la par­tenza del Signore per la Sua dimora11 , nel nono giorno della quindicina luminosa del mese di Bhadra, Sukadeva recitò il Bhagavatam a Pariksit. Duecento anni più tardi nel mese di Asadha, nel nono giorno della quindicina luminosa, Gokarna recitò il Bhagavatam a Dhundhukari. Trent'anni più tardi nel nono giorno della quindicina luminosa del mese di Kartika, i Kumara lo recitarono a Narada Muni.
"O Saunaka, libero dal peccato, ho risposto a ogni tua domanda. Il Bhagavatam-katha è la panacea per ogni pro­blema del kali-yuga. Tutti voi siete santi, perciò, per favore, bevetelo. II Bhagavatam distrugge ogni colpa ed è molto caro a Sri Krsna. Esso incrementa la devozione ed è l'unico mezzo per ottenere la liberazione qual è il valore di servire i luoghi santi o di impegnarsi in altri metodi di liberazione. Quando gli Yamaduta sono mandati ad arrestare qualcuno con le corde, Yamaraja li istruisce: “Non avvicinate coloro che sono impazziti nell'ascoltare i divertimenti di Sr Hari. Non ho il potere di castigarti, perché essi sono al di là della mia giuri­sdizione”.
" Il nettare che esce dalla bocca di Sukadeva Gosvami porta ogni cosa propizia a coloro che sono attratti dal veleno della gratificazione dei sensi. Miei cari amici, perché andate errando nella foresta del piacere dei sensi e ascoltate di­scorsi inutili? Appena questa katha entra negli orecchi, ci si libera. La prova è Pariksit Maharaja.
Sri Sukadeva Gosvami recitava il Bhagavatam mentre era in estasi. Chiunque reciti il Bhagavatam si qualifica per andare a Vaikuntha. O Saunaka, dopo aver studiato le altre Scritture, ti ho rivelato questo segreto. Questa è l'essenza di tutte le Scritture, non c'è niente che sia superiore al Bhagavatam che è stato esposto da Sukadeva Gvsvami.
Per poter raggiungere la felicità trascendentale, dovre­sti sempre bere il Bhagavatam che è composto di dodici canti. Chiunque ascolti il Bhagavatam dalle labbra di un devoto, con fede, devozione e cuore puro, o lo recita ai devoti, raggiunge la, meta suprema. Nei tre mondi non c'è nulla di irraggiungibile per loro.

Commenti al sesto capitolo

(1) Generalmente le attività del karma-kanda e le feste spiri­tuali richiedono l'assistenza e la cooperazione di altre per­sone.
(2) Non è richiesto un momento propizio per compiere il puro servizio devozionale, ma talvolta i devoti seguono tali regole per stabilire un esempio.
(3) Alle donne e ai sudra non è concesso l'ascolto dei Veda, ma questa restrizione non esiste per lo Srimad Bhagavatam, sebbene esso sia considerato il frutto maturo dei Veda. Ana­logamente ci sono restrizioni per cantare i mantra vedici, ma non ve nè alcuno per cantare il santo nome del Signore che è l'essenza dei mantra vedici.
(4) I voti aiutano a controllare la mente vacillante.
(5) La cerimonia conclusiva richiede grandi ricchezze e chi è dedito alla rinuncia non può permetterselo; non è quindi obbligatorio per lui
(6) Poiché è la personificazione di Krsna, lo Srimad Bhagava­tam può soddisfare ogni desiderio materiale e spirituale.
(7) Ciò significa che dopo aver ascoltato lo Srimad Bhagava­tam si sviluppa il gusto per Bhakti, Jnana e Vairagya.
(8) Lo Srimad Bhagavatam è simile a un frutto molto succoso. Sebbene sia un frutto non ha né nocciolo né buccia. Sebbene sia solo succo è un frutto.
(9) Il distacco senza la bhakti è privo di valore.
(10) Il Signore è onnipotente e Si manifesta quando i suoi devoti cantano le Sue glorie.
(11) Il Signore lasciò la Terra 5.091 anni or sono


Nota
Vogliamo a tutti ricordare che nell'anno 1965 Srila Prabhu­pada lasciando la terra di Bharata Bhumi (India), via oceano, por­tava con sé, in una vecchia valigia, il più grande tesoro spirituale esistente nella Terra lo Srimad Bhagavatam.
Vyasadeva, in quel momento di sconforto, è riportato nel Bhagavatam, chiese al suo guru Narada Muni, il perché di questo suo abbattimento, nonostante il meticoloso lavoro fatto nel lasciare agli abitanti del kalì-yuga importanti documenti, necessari per la realizzazione spirituale. Ebbene la risposta fu immediata. Il Muni aveva trascurato di far conoscere al mondo intero le glorie di Dio, Krsna. Allora Vyasa, il saggio, si mise subito all'opera, e "sfornò" un importantissimo documento composto di 18.000 versi, a beneficio di tutti coloro i quali desiderassero attraversare il dif­ficile oceano dell'era kali-yuga. Questo documento molto caro ai bhakta venne conosciuto al mondo come lo Srimad Bhagavatam.
Srila Bhaktisiddhanta disse: "Anche se tutti i libri del mondo venissero distrutti, ma rimane lo Srimad Bhagavatam, non sarebbe una grande perdita."
Questo Bhagavatam è il frutto maturo dell'albero dei Veda. Sri Caitanya lo definiva senza macchia (amala Purana)
"Questo Bhagavata Purana, radioso come i1 sole, è sorto subito dopo la partenza di Sri Krsna per il suo regno assoluto, seguito dalla religione e dalla conoscenza. T  utti coloro la cui visione è stata oscurata dalle dense tenebre dell'era di kali riceveranno luce da questo Purana." SB 1.3.43.

OM TAT SAT